Noire, la nuova installazione immersiva da non perdere a Milano

Prima di Rosa Parks c’è stata Claudette Colvin. Non la conoscete? È normale: quasi nessuno sapeva di lei fino a pochi anni fa. Ma adesso abbiamo la possibilità di capire chi fu questa donna che, nel suo piccolo, ha fatto la storia.

Il racconto

Cominciamo dall’inizio. Come quella di Rosa Parks, anche la vicenda di Claudette Colvin si svolge in Alabama, a Montgomery, e sempre su un autobus. Siamo nel ’55, la segregazione razziale è legge: è consuetudine (di più: è obbligo) che sugli autobus pubblici ogni nero debba alzarsi per far posto a un passeggero bianco e che nessun passeggero bianco possa essere seduto vicino a un nero, ragion per cui per far sedere un bianco in ogni fila del bus, si devono alzare 4 neri. È così da sempre: nessuno osa mettere in discussione la norma. Ma una mattina del 2 marzo 1955 la 15enne Claudette Colvin, una semplice studentessa della scuola, ha deciso di dire basta. Claudette non ha alcuna intenzione di alzarsi per far sedere una signora bianca, salita sul bus tante fermate dopo di lei. C’è chi tenta di convincerla con le buone poi l’autista alza la voce e infine arriva la polizia: Claudette resta in silenzio, non oppone resistenza quando viene fermata e condotta in prigione. Dice solo: “Anche io sono una persona.

Quel che succede poi lo possiamo immaginare: Claudette viene portata davanti al giudice, è accusata di aver opposto resistenza ai pubblici ufficiali e di aver violato le norme di segregazione razziale. La vicenda suscita l’interesse di alcuni attivisti neri (sono gli anni di Martin Luther King), qualcuno chiede a Claudette di unirsi alla causa ma lei ha un altro problema: è incinta, giovanissima, di un uomo bianco. Uno scandalo. Claudette preferisce rimanere nell’ombra. Nel frattempo, viene graziata per il reato di cui era accusata, in considerazione della giovane età. Lei, indomita, continua a dichiararsi non colpevole e cita in giudizio la città per comportamento discriminatorio. Intanto succede qualcosa di impensabile: quando Claudette è già a gravidanza avanzata, un’altra donna di Montgomery ne replica con determinazione il gesto. Questa donna si chiama Rosa Parks. MLK cita Parks come esempio da imitare, l’attivismo black ne fa un’eroina e da allora in Alabama cominciano gli “scioperi del lunedì”: nessun nero prende più i mezzi pubblici il primo giorno della settimana e la norma della segregazione degli autobus pian piano viene abolita. Tutti si dimenticano di Claudette, la vera star dei diritti dei passeggeri neri è Rosa Parks. Claudette Colvin nel frattempo partorisce, si allontana dal suo paese (dove oggi solo una via periferica è a lei dedicata) e diventa infermiera, nel più totale anonimato. Oggi ha 84 anni.

Il libro e l’esperienza immersiva

Il suo gesto eroico è stato dimenticato finché una decina di anni fa una scrittrice francese con la passione per la ricerca storica non ha scovato i documenti del processo a Claudette Colvin e ha ricostruito tutta la vicenda in Noire, la vie méconnue de Claudette Colvin, un volume pubblicato da Grasset e subito best-seller in Francia e poi negli Stati Uniti, ma ancora non tradotto in italiano.

Fonte : Wired