Look Sanremo, top e flop della serata delle cover: Cuccarini scelta furba, Mahmood delude, Angelina osa e vince

Festival di Sanremo 2024

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Si è conclusa anche la quarta serata di Sanremo 2024, con i fischi del pubblico al povero Geolier, colpevole di aver vinto la puntata delle cover. Si è conclusa (tristemente) anche la sfilata dei look indosso a conduttori e concorrenti sul palco dell’Ariston. In questa puntata pochissimi cantanti sono spiccati grazie al look, molti hanno puntato sul total black, scelta facile e poco rischiosa. Del resto basta un bell’abito nero per farsi ammirare dal pubblico e ricevere commenti positivi sui social. Pochi, tra cui Angelina Mango, Rose Villain e Dargen D’Amico, hanno rischiato proponendo uno stile diverso e non scontato, senza dubbio rischioso ma secondo noi riuscito. Persino Mahmood, da sempre considerato il più innovativo, il più trendy, il grande sperimentatore, che ha portato a Sanremo designer di nicchia e look concettuali, delude le aspettative con un look sotto tono rispetto a quelli delle precedenti puntate.

La scelta furba di Lorella Cuccarini con gli abiti vintage

C’è stata poi la co- conduttrice della serata dei duetti, Lorella Cuccarini che, furbamente, non si affida a uno stilista (forse non lo ha cercato o forse non lo ha trovato) ma pesca i suoi abiti da un archivio e ci racconta di aver scelto quegli abiti perché voleva raccontare la storia della moda italiana, facendo un tributo ai grandi stilisti del passato.

Lorella Cuccarini in Gianfranco Ferré Vintage

Lorella Cuccarini in Gianfranco Ferré Vintage

Ci aspettavamo un viaggio nella moda anni ’80 e ’90, in realtà solo un look, quello di Gianni Versace era del ’93, gli altri sono tutti abiti degli anni 2000. Le va dato il merito però di aver portato all’Ariston, un abito del 2003 di Gianfranco Ferrè, il grande stilista architetto, che ha reso grande nel mondo il Made in Italy, il cui talento purtroppo non viene più celebrato e ricordato.

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Lorella Cuccarini con un abito Gianni Versace del 1993

Lorella Cuccarini con un abito Gianni Versace del 1993

Dimenticabile il tubino “stellato” di Cavalli, bello invece il vestito corsetto di Dolce&Gabbana, che sembrava uscito dall’ultima collezione ma era invece una creazione del 2003.

Lorella Cuccarini in Cavalli Vintage

Lorella Cuccarini in Cavalli Vintage

Tutti in nero, scelta facile per andare incontro ai gusti del pubblico?

Quello che ci ha annoiato più di ogni altra cosa nella serata delle cover è stato vedere uno stuolo infinito di look neri, tutti uguali, tutti semplici. Semplici nel senso di facili, di vestiti facilmente masticabili da dare in pasto al pubblico. In 6 ore di diretta sono stati pochissimi i guizzi di stile che ci hanno aiutato a combattere il sonno. Geolier, Sangiovanni, Fred De Palma, Alfa, Stash, Irama, Il Volo, Negramaro, sono solo alcuni dei concorrenti uomini che nella serata dei duetti si sono vestiti di nero dalla testa ai piedi.

Emma Marrone in Alessandra Rich custom

Emma Marrone in Alessandra Rich custom

Non solo gli uomini hanno scelto look total black, troppo scuri e troppo essenziali, anche Alessandra Amoroso, Emma, Malika Ayane e Donatella Rettore sono apparse con tubini e vestiti neri. Nei loro look, ad eccezione fatta per le piume di Marrone e per il collo scultoreo del vestito di Ayane, non c’era un twist neanche a pagarlo. Bocciate poi Paola e Chiara, che ci hanno fatto dimenticare in un baleno i “fasti argentati” dello scorso anno, esibendosi con I Ricchi e Poveri con vestiti già visti indosso a Chiara Ferragni.

Paola e Chiara in Atelier Emé

Paola e Chiara in Atelier Emé

Va bene che il nero è un evergreen, simbolo di eleganza da sempre e per sempre, ma quello di Sanremo è il palco giusto per poter creare una performance anche con gli abiti, per lanciare messaggi, per vestire le canzoni con look diano ancor più forza a quelle canzoni. In tanti affermano che l’abito non deve sovrastare il brando, e questo è senza dubbio vero, ma l’outfit giusto, come ha detto da Mahmood in una recente intervista a Fanpage.it, può rendere ancora più spettacolare un’esibizione. Vedi BigMama che con la tutina in lattex e il corsetto, disegnato per lei dal giovane designer Lorenzo Seghetti, e indossato su una tutina in latex, ha letteralmente infiammato il palco, intonando Lady Marmalade, circondata dalle sue girlzzz, Gaia, La Nina e Sissi, quest’ultima con un look di Salvatore Vignola.

Vince la nuova mascolinità dei Santi Francesi

Ci è piaciuta, come in tutte le serate, anche Rose Villain, una delle cantanti su cui è stato fatto un lavoro di styling praticamente perfetto. Forse l’abito Sportmax della serata delle cover è meno incisivo rispetto ai precedenti ma almeno non era nero! Azzecca il look anche Dargen D’Amico con il completo dorato ispirato a un modello iconico della Maison.

Rose Villain in Sportmax

Rose Villain in Sportmax

Splendidi i Santi Francesi, nei loro meravigliosi abiti in seta di Dolce&Gabbana, capaci di portare sul palco dell’Ariston una nuova mascolinità, una nuova eleganza che da una parte rompe completamente con il formale maschile ma dall’altra tiene conto dell’importanza dell’occasione e dunque non sminuisce quell’importanza con abiti troppo casual. Una, seppur breve, menzione speciale va fatta a Skin, che si è esibita con i Santi, meravigliosa nel suo maxi chiodo vintage Margiela, che una volta tolto ha vileato un mini dress Ssheena.

I Santi Francesci in Dolce&Gabbana

I Santi Francesci in Dolce&Gabbana

Il coraggio di Angelina che porta la “tappezzeria” a Sanremo

Qualcuno l’ha criticata affermando che i suoi look sono un’accozzaglia di fantasie e drappeggi che ricordano tende o tappezzeria. In realtà secondo noi Angelina Mango, nonostante la giovane età, è una delle poche cantanti ad avere avuto il coraggio di portare all’Ariston un percorso di stile eccentrico e naif che però funziona. Senza dubbio il guardaroba è ben studiato e costruito da un team di esperti, lo styling è firmato Nick Cerioni con il supporto della Maison Etro e del Direttore Creativo del marchio, Marco De Vincenzo. Ci è piaciuto dunque il look della serata delle cover, in cui drappeggi pesanti sono smorzati da inserti nude e le fantasie floreali si mescolano con il paisley, icona di Etro.

Angelina Mango in Etro by Marco De Vincenzo

Angelina Mango in Etro by Marco De Vincenzo

Il look di Mahmood delude, la Berté sulla canotta di Venerus

Intendiamoci il look di Mahmood non può essere bocciato, si tratta di un completo Dolce&Gabbana molto bello, ben costruito in cui le proporzioni e i drappeggi sembrano anche avere un legame con il brano e la performance. Il fatto è che non ci saremmo aspettati su di lui un look simile, magari ce lo saremmo aspettati da i componenti de Il Volo. Fin ora Mahmood ci aveva ammaliato con i suoi completi Rick Owens dai pantaloni extra, con le salopette in pelle di Loewe e con i completi worker di Prada, tutti outfit a loro modo rivoluzionari, quello della serata delle cover, invece, probabilmente lo dimenticheremo in fretta.

Mahmood in Dolce&Gabbana

Mahmood in Dolce&Gabbana

Chiudiamo in bellezza con una nota positiva e con il look, griffato Valentino, della meravigliosa Loredana Berté, che quest’anno sta proponendo variazioni sul tema, alternando mini abiti neri con colletti a contrasto, con camicie bianche indossate come abito e con tanto di cravatta. Nella serata dei duetti vince la gara di stile con camicia bianca e gonnellina vaporosa. A contribuire alla sua vittoria però è Venerus, che con il suo look Magliano, e la canotta tributo con il volto stampato di Berté vince tutto.

Loredana Berté in Valentino e Venerus in Magliano

Loredana Berté in Valentino e Venerus in Magliano

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Fonte : Fanpage