Satellite europeo in caduta incontrollata sulla Terra: quando e dove precipiterà

Il satellite European Remote Sensing 2 (ERS-2), lanciato dall’Agenzia spaziale europea (ESA) nel 1995 per raccogliere dati sulle terre emerse, sugli oceani e le calotte polari, è stato dismesso più di dieci anni fa. Ora è destinato a schiantarsi sulla Terra nel giro di pochi giorni.

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Illustrazione del satellite ERS-2 dell’ESA nell’orbita terrestre. Si prevede che precipiterà sulla Terra a metà febbraio / Credit: ESA

Un satellite europeo dismesso più di dieci anni fa è destinato a schiantarsi sulla Terra nel giro di pochi giorni. Si tratta dell’European Remote Sensing 2 (ERS-2), il satellite dell’Agenzia spaziale europea (ESA) lanciato nell’orbita terrestre nell’aprile 1995 per raccogliere dati sulle terre emerse, sugli oceani e le calotte polari e servito a monitorare disastri naturali, come gravi inondazioni e terremoti nelle regioni più remote del pianeta. Da allora “galleggia” sulle nostre teste e, poco prima di concludere la sua missione, nel settembre 2011, ha effettuato 66 accensioni del motore che ne hanno abbassato l’altitudine media da 785 km a circa 573 km.

Tali manovre di deorbitazione “hanno consumato il carburante rimanente del satellite e hanno abbassato la sua altitudine media da 785 km a circa 573 km al fine di ridurre notevolmente il rischio di collisione con altri satelliti o detriti spaziali e garantire che l’orbita del satellite decadesse abbastanza velocemente da consentirgli di rientrare nell’atmosfera terrestre in 15 anni” ha spiegato l’ESA in una FAQ sul rientro di ERS-2. Ora quel tempo è finito e il satellite è ormai prossimo a precipitare sulla Terra. Il suo ingresso nell’atmosfera terrestre è previsto a metà febbraio.

Quando e dove precipiterà il satellite ERS-2 sulla Terra

Il satellite European Remote Sensing 2 (ERS-2) rientrerà nell’atmosfera terrestre a metà mese, presumibilmente il 20 febbraio 2024, anche se al momento l’incertezza di questa previsione è ancora di poco più di due giorni – “dovuta principalmente all’influenza dell’imprevedibile attività solare, che influenza la densità dell’atmosfera terrestre e quindi la resistenza subita dal satellite” ha precisato l’ESA.

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Stima aggiornata della data del rientro nell'atmosfera terrestre di ERS-2, il satellite dell'ESA in caduta libera sulla Terra / Credit: ESA Space Debris Office

Stima aggiornata della data del rientro nell’atmosfera terrestre di ERS-2, il satellite dell’ESA in caduta libera sulla Terra / Credit: ESA Space Debris Office

Al momento non è quindi possibile dire il giorno esatto né dove avverrà il rientro di ERS-2, la cui caduta sulla Terra rimarrà incontrollata (come detto, il satellite ha esaurito il suo carburante, per cui non può più accendere i suoi motori per controllare il suo rientro sulla Terra), sebbene si preveda che il satellite inizi a bruciare nell’atmosfera una volta che la sua altitudine sarà scesa a circa 80 km.

Ciò avviene quasi dopo le manovre di deorbitazione e ben entro i tempi previsti” ha aggiunto l’Agenzia spaziale europea che sta monitorando attentamente l’altitudine orbitale mentre il satellite decade. Tuttavia, trattandosi di un rientro incontrollato, l’ESA ha sottolineato che “è impossibile prevedere esattamente quando e dove il satellite inizierà a bruciare”, specificando che “la finestra di incertezza durante la quale è possibile il rientro continuerà a ridursi fino al momento del rientro stesso”.

Quali sono i rischi del rientro incontrollato di ERS-2

L’ESA prevede che il satellite, che ha una massa di stimata intorno ai 2.294 kg senza carburante, “si ridurrà in frammenti a circa 80 km sopra la superficie terrestre” e che “la stragrande maggioranza di questi brucerà nell’atmosfera”. Alcuni frammenti potrebbero però raggiungere la superficie terrestre, dove “molto probabilmente cadranno nell’oceano” ha aggiunto l’Agenzia, ricordando che circa il 70% della superficie del nostro pianeta è coperta dall’acqua e evidenziando che il rischio di essere colpiti da un detrito spaziale è inferiore a 1 su 100 miliardi.

In confronto, si tratta di una probabilità di 1,5 milioni di volte inferiore al rischio di morire in un incidente domestico, di 65.000 volte inferiore al rischio di essere colpiti da un fulmine e di tre volte inferiore al rischio di essere colpiti da un meteorite”.

Ad ogni modo, l’ESA e una rete internazionale di partner continuerà a monitorare la caduta di ERS-2, l’orbita finale e il suo rientro nell’atmosfera, fornendo aggiornamenti in tempo reale sul blog dell’ESA. Riguardo invece i dati provenienti direttamente dallo Space Debris Office dell’ESA possono essere trovati qui.

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Fonte : Fanpage