S&P 500, la Borsa di New York ha toccato un record storico

Guerra e inflazione non spaventano la borsa di New York. Infatti, giovedì 9 febbraio, il mercato azionario degli Stati Uniti ha toccato un nuovo record perché l’indice S&P 500, che segue l’andamento azionario delle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione, ha superato per la prima volta nella storia i 5mila punti. Il traguardo dimostra che gli investitori hanno fiducia nelle grandi aziende americane: da Coca-cola a Netflix, passando per Microsoft, Alphabet (la holding di Google) e tutte le altre big tech. Un successo raggiunto nonostante le preoccupazioni degli investitori riguardo l’aumento dei tassi di interesse – i più alti da 22 anni anche in America – e all’inflazione che ha raggiunto i sui picchi nel 2022.

Le aziende più grandi degli Stati Uniti, che fanno parte di questo indice, hanno visto il loro valore crescere del 5% quest’anno e addirittura del 43% rispetto al punto più basso raggiunto nell’ottobre 2022. Questo periodo di crescita è stato inaspettato, considerando che i tassi di interesse sono saliti fino al 5% (il più alto dal 2001) dall’inizio del 2022 al luglio 2023 quando la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, si è mossa per frenare l’inflazione, che in effetti sta rallentando. Solitamente questo porta a una caduta delle azioni, ma stavolta il mercato azionario è rimasto forte.

Questo perché la borsa di New York continua a beneficiare dell’andamento in crescita degli utili. Il bilancio degli ultimi mesi mostra che delle 319 società, ovvero il 64% dell’S&P 500, che hanno comunicato i risultati, l’81% ha superato le stime sugli utili mentre il 63% ha batto quelle sui ricavi. Complessivamente, le stime degli analisti dicono che gli utili dovrebbero aumentare del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Oltre allo S&P, che a fine giornata, giovedì, ha chiuso appena sotto i 5mila, raggiungendo il suo record di punti, anche il Dow Jones, un altro importante indice azionario, ha raggiunto livelli record, mentre il Nasdaq, che si concentra sulle aziende tecnologiche, è rimasto leggermente al di sotto del suo picco del 2021.

Questo successo riflette l’ottimismo degli investitori riguardo alla ripresa economica dopo la pandemia. Le aziende stanno crescendo bene, e le politiche governative di stimolo finanziario stanno aiutando. Il settore energetico ha guidato la carica con un impressionante +88%, seguito dal settore tecnologico con un solido +58%, ma è in territorio positivo anche la sanità. Nonostante questo contesto positivo la Fed ancora temporeggia nel tanto agognato taglio dei tassi d’interesse, anche perché “i prossimi dati sull’inflazione saranno probabilmente favorevoli”. Come ha fatto sapere Thomas Barkin, presidente della Fed di Richmond, la strada verso l’obiettivo del contenimento dell’inflazione al 2%sarà accidentata”.

Fonte : Wired