È Apple il colosso tecnologico mondiale che, nel 2023, ha acquisito il maggior numero di startup di intelligenza artificiale. Come evidenzia un report di Stocklytics, il colosso di Cupertino ha infatti fatto proprie 32 aziende, superando di gran lunga Alphabet, Meta e Microsoft, che si sono fermate rispettivamente a quota 21, 18 e 17, e concentrando la propria strategia sugli sviluppi tecnologici del futuro.
Mentre “i suoi concorrenti – spiega l’analista finanziaria Edith Reads – fanno investimenti considerevoli in società di intelligenza artificiale già affermate”, l’acquisto di startup promettenti potrà consentire a Apple di ottenere “l’accesso a talenti di alto livello e tecnologie innovative e consolidare la propria posizione in settori cruciali dell’intelligenza artificiale, garantendo un vantaggio competitivo nel panorama tecnologico in rapida evoluzione”.
In questo senso, la società di Tim Cook ha adottato un approccio orientato al progresso, inglobando aziende anche giovani che però potessero garantire nuovi talenti, integrazione della tecnologia e espansione della propria proprietà intellettuale. Una strategia proattiva, finalizzata all’individuazione delle tendenze su cui investire e, quindi, su quella delle tecnologie emergenti destinate a raggiungere una adozione globale.
Così nel 2020 è arrivata l’acquisizione di Voysis, che incentra la propria attività sulla creazione di assistenti vocali digitali ed è quindi al lavoro per migliorare Siri. Nel marzo 2023 è toccato a WaveOne, i cui prodotti consentono un’ampia compressione video. Tecnologie che appartengono ora ad Apple come Emotient, Laserlike, Drive.AI e AI.Music sono inoltre già state integrate in iPhone, Apple Watch e Mac.
Lo schema finora seguito da altri giganti del tech è stato diverso. Per quanto riguarda gli smartphone, per esempio, la strategia di Google e Samsung è passata subito attraverso la costruzione di una propria intelligenza artificiale generativa, scelta che sembra averli posti in una situazione di vantaggio rispetto alla tecnologia del momento. La strada scelta da Apple, forse più ambiziosa, potrebbe però sparigliare presto le carte sul tavolo.
Fonte : Wired