Dave Grohl ha raccontato spesso nelle interviste le caratteristiche della dinamica musicale dei Nirvana, e lo ha fatto seguendo lo spirito punk radicale della band: «Kurt faceva un riff, Krist Novoselic lo seguiva e poi entravo io con la nostra tipica sequenza: prima suonavamo a tutto volume e velocissimo, poi piano e poi di nuovo veloce e forte. Non c’era niente di studiato, nasceva tutto dall’improvvisazione. Era tutto semplice. Niente ci poteva cambiare».
È una delle ragioni della potenza dei Nirvana e della forza delle loro canzoni, che sono riuscite nello stesso momento a mantenere la purezza di intenzione punk e a raggiungere il mondo dominando le classifiche e svoltando il suono stesso del rock degli anni 90. Krist Novoselic, Kurt Cobain e Dave Grohl hanno un’intesa naturale, una perfetta combinazione dal punto di vista tecnico e la stessa visione autentica e radicale della musica e riescono a costruire canzoni solo all’apparenza semplici in cui melodie pop e sequenze di accordi e ritmiche complesse tipiche del noise si fondono in modo perfetto, suonando sempre a istinto: «Non ho alcuna cognizione su come essere un vero musicista» ha detto una volta Kurt Cobain, «Non ho neanche completato il corso di chitarra per principianti».
Dave Grohl è un fenomeno di dinamismo, potenza e personalità e svolta la musica dei Nirvana a partire dall’album Nevermind, Kurt Cobain e Krist Novoselic suonano insieme da quando erano ragazzini (la loro prima band è una cover band dei Creedence Clearwater Revival in cui Kurt suona la batteria e Krist canta e suona la chitarra), hanno gli stessi gusti musicali e la passione per una band dello stato di Washington, i Melvins e si intendono alla perfezione: «Quando Kurt faceva un riff di chitarra, istintivamente mi dicevo: ho capito di cosa ha bisogno. Era la canzone stessa a chiedermelo».
Il contributo ritmico di Krist Novoselic è stato fondamentale per le canzoni dei Nirvana. Un esempio è Polly dall’album Nevermind: un pezzo praticamente senza batteria a parte i piatti che accompagnano le strofe, in cui il basso di Krist crea un’atmosfera sinistra e coinvolgente, adatta alla storia inquietante raccontata da Kurt Cobain. Anche nell’album In Utero, che rappresenta una immersione più profonda nel suono e nell’estetica punk rock degli esordi (voluta da Kurt per superare il successo di Nevermind), il basso distorto e oscuro di Krist Novoselic costruisce l’ambiente sonoro che ha reso l’album il capolavoro disperato dei Nirvana. In una recente intervista, Krist Novoselic ha voluto dare un consiglio a tutti i bassisti su come lasciare il segno: «Non seguite la chitarra: seguite la melodia vocale, fate una specie di triangolazione con la voce e otterrete un suono più grande. Il kick di batteria è il vostro capo assoluto, ma dovete ascoltare la voce. Funziona, ve lo assicuro. Se non fosse così Dave e Kurt me l’avrebbero fatto capire subito».
Fonte : Virgin Radio