‘Interferenze straniere’: Singapore denuncia imprenditore originario di Hong Kong

Philip Chan, 59 anni, è il primo segnalato sulla base del Foreign Interference (Countermeasures) Act entrato in vigore nel 2022 per fronteggiare la crescente pressione della Repubblica popolare cinese. Immobiliarista legato a un gruppo con sede a Shenzhen, lo scorso anno aveva partecipato alla Conferenza consultiva politica del popolo cinese a Pechino.

Singapore (AsiaNews) – Per la prima volta dall’entrata in vigore nel luglio 2022 della legge sulle interferenze straniere, Singapore ha classificato un uomo d’affari di 59 anni di origini cinesi come “persona politicamente rilevante”. L’uomo, Philip Chan Man Ping, ha 59 anni ed è un cittadino singaporiano nato a Hong Kong.

L’avviso gli è stato notificato il 2 febbraio in base al Foreign Interference (Countermeasures) Act. In una nota il Ministero degli Affari interni ha dichiarato che “Chan ha mostrato disponibilità ad essere influenzato da attori stranieri e volontà di promuovere i loro interessi”.

Sebbene il governo non abbia specificato quale interesse e quale Paese straniero stesse spingendo a Singapore, va ricordato che Chan era tra i 30 cinesi d’oltremare che nel marzo dello scorso anno hanno partecipato alla sessione annuale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese a Pechino, un organo consultivo (in gran parte cerimoniale) del Parlamento cinese. In quell’occasione, aveva dichiarato ai media locali che i rappresentanti della comunità cinese d’oltremare dovrebbero formare una “alleanza” e “raccontare bene la storia della Cina”.

Nel 2019, Chan era stato ammonito per aver favorito un incontro in un ristorante di sua proprietà per discutere delle proteste antigovernative di Hong Kong, riporta lo Straits Times. In quanto “persona politicamente rilevante”, Chan ora dovrà rivelare annualmente le donazioni politiche di 10.000 dollari o più che riceve e accetta, le affiliazioni estere e i benefici migratori.

A una domanda rivoltagli sulla questione il ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che Chan, in qualità di presidente della Hong Kong Singapore Business Association, ha promosso la cooperazione tra Hong Kong e Singapore. “La Cina si è sempre astenuta dall’interferire negli affari interni di altri Paesi e non ha intenzione di commentare questa specifica questione”, ha aggiunto il portavoce in una risposta scritta.

Chan si è dimesso dall’Hong Kong Singapore Business Association, con effetto dal 2 febbraio. “Estendiamo la nostra più profonda gratitudine a Chan per il suo inestimabile contributo, la sua dedizione e la sua leadership durante il suo mandato”, ha dichiarato l’associazione che collega le comunità imprenditoriali di Singapore e Hong Kong e promuove l’industria e il commercio tra le due città e la Cina. “Questa decisione è stata presa con la consapevolezza che il suo mandato si sarebbe concluso naturalmente nel giugno 2024 e, come parte della pianificazione della successione, si prevedeva che un nuovo presidente sarebbe stato selezionato e votato entro la fine del suo mandato”, ha aggiunto HSBA.

Chan è un investitore immobiliare di professione e presidente del Kowloon Club, che aiuta i nuovi immigrati a stabilirsi a Singapore. È l’amministratore delegato della Wen Way Investments Pte Ltd di Singapore, il ramo di investimenti immobiliari dell’Amer International Group, con sede a Shenzhen.

Chan ora ha 14 giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni al Registrar of Foreign and Political Disclosures e – nel caso la designazione venga confermata – appellarsi contro la decisione al Ministro degli Affari interni di Singapore K. Shanmugam. L’imprenditore ha dichiarato di non avere dichiarazioni da fare e di non voler rendere pubbliche le i documenti che presenterà.

L’incidente ha rinnovato il dibattito sul potere della Cina a Singapore. Il diplomatico di lungo corso Ong Keng Yong, che è anche vicepresidente esecutivo della S. Rajaratnam School of International Studies, ha affermato che la facilità di fare affari e di operare tra le società e le organizzazioni straniere attraverso Singapore, ha incoraggiato le società e le entità cinesi a usare Singapore per estendere il proprio potere nella regione.

“Da questo punto di vista, sono stati compiuti degli sforzi per coltivare gli opinionisti e i politici più importanti. L’idea è quella di avere un elettorato favorevole alla Repubblica popolare cinese”, ha dichiarato Ong. In questo senso, è importante il ruolo svolto da espatriati cinesi o cittadini di Singapore naturalizzati di origine cinese. “Inizialmente, questi sforzi si concentravano sugli affari e sui legami di parentela. Ora invece il gioco è diventato più evidente e quanti fanno parte di questa cerchia sono diventati più audaci ed estroversi”, ha aggiunto facendo riferimento a Chan.

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Fonte : Asia