La denuncia degli ambientalisti: l’area di Palaviya andata distrutta per negligenza (e connivenza) della classe dirigente negli ultimi 20 anni. Un’eccellenza sul piano ambientale, con una varietà di flora e fauna di primo piano. Dal 2010 persi almeno 4mila ettari di piantagione. Anche un giro di documenti falsi dietro l’assegnazione di terreni (protetti) per la coltivazione.
Colombo (AsiaNews) – Gruppi ambientalisti accusano autorità e classe dirigente per la distruzione delle mangrovie nell’area di Palaviya, parte della laguna di Puttalam, vicino all’Old Hamilton Canal, colpevoli di negligenza perché negli ultimi 20 anni nulla hanno fatto per scongiurare lo scempio. Nonostante i danni, l’area resta ancora oggi uno dei sistemi lagunari più caratteristici dello Sri Lanka, con una varietà ittica di primissimo piano. Tutto attorno alla zona si possono anche trovare 16 autentiche varietà di mangrovie e 12 altre piante appartenenti alla comunità delle mangrovie. Per gli ambientalisti è necessario un intervento immediato del Dipartimento forestale, per frenare una distruzione che potrebbe avere conseguenze devastanti.
Le mangrovie sono un importante ecosistema costiero che ha un impatto sulla vita dell’uomo e alimenta la biodiversità, in quanto vivaio di numerose specie costiere e marine, oltre a garantire sostegno alla pesca. Offrono anche un cuscinetto alle comunità costiere contro condizioni meteorologiche estreme come gli uragani, stabilizzano le coste e forniscono uno scudo contro gli effetti del cambiamento climatico, fra cui l’erosione costiera e l’innalzamento del livello del mare. Inoltre, forniscono alloggio, protezione e cibo a tutti i tipi di specie, compresi i pesci, conservano i coralli e nutrono l’erba marina.
I funzionari del Centro per la giustizia ambientale (Cej) riferiscono che “la copertura di mangrovie in Sri Lanka si è drasticamente ridotta nell’ultimo decennio”. Secondo un’indagine del 2010, nel Paese vi erano sino a 12mila ettari di piantagione, ma con il progressivo sradicamento registrano negli anni la copertura si è ridotta sino a 8mila ettari. Dal 2010 sono stati segnalati diversi episodi di distruzione soprattutto a Batticaloa, Kilinochchi, Mullaitivu, Wanathawilluwa e Negombo.
Gli ambientalisti Gihan Amarasekera e Nishnatha Punchihewa raccontano ad AsiaNews che “con il benestare delle autorità, quanti un tempo disboscavano queste aree di mangrovie per l’allevamento di gamberi ora stanno sistematicamente ripulendo i siti per l’industria del sale. Così facendo, il sistema lagunare di Puttalam è stato gravemente danneggiato dalle diverse attività distruttive, anche se le autorità chiudono un occhio sulle distruzioni su larga scala”.
Nel frattempo, proseguono, “oltre alla distruzione causata alle mangrovie, con tutta probabilità per l’allevamento di crostacei, emergono anche accuse riguardanti altri aree ripulite e assegnate con documenti fasulli a famiglie nelle zone di mangrovie della laguna di Puttalam-Kalpitiya. Sebbene queste zone non rientrino fra quelle protette dalla Convenzione di Ramsar (sulle zone umide di importanza internazionale), esse restano disciplinate dall’ordinanza sulla conservazione delle foreste. “I danni ambientali causati dall’autorizzazione – precisano Gihan e Nishnatha – devono ancora essere valutati”.
Secondo Ajith Gihan, presidente dell’ong Wayamba Hada a Puttalam, negli ultimi anni “i gruppi ecologisti si sono rivolti alle autorità affinché prendessero provvedimenti per proteggere i sistemi di mangrovie rimasti”. Tuttavia, denunciano, questi ripetuti appelli “non sono stati ascoltati”. Shehan Nanayakkara, Dilini Gamage e Mudiyanse Samarajeewa, dell’area di Karamba, riferiscono che “le mangrovie rappresentavano un ostacolo all’affitto dell’area di proprietà governativa” e “sembrano essere state tagliate di nascosto”. “Sono state sollevate preoccupazioni – proseguono – circa il coinvolgimento di alcuni alti funzionari, dato che le mangrovie vicine erano state ripetutamente abbattute negli ultimi anni”. Alti funzionari del ministero dell’Ambiente confermano un “aumento” del fenomeno della “deforestazione illegale” e, in alcuni casi, vi sarebbe il coinvolgimento di politici locali ma mancano prove ufficiali. Ed è in questo contesto che sono stati segnalati diversi episodi di distruzione a Kalpitiya, dove una vasta area di mangrovie “è stata disboscata per l’allevamento di gamberi con l’assistenza di un politico locale”.
Fonte : Asia