Hamas ha presentato un piano in tre fasi per giungere alla fine della guerra con Israele. Il progetto della milizia palestinese è una risposta all’offerta di un cessate il fuoco di un mese e mezzo formulata da Tel Aviv due settimane fa, che prevede lo scambio di ostaggi e prigionieri ma nessuna cessazione permanente delle ostilità. Israele non ha ancora rilasciato commenti a riguardo, ma è improbabile che accetti la controproposta, vista la sua volontà di mantenere le proprie truppe a Gaza fino alla distruzione di Hamas e di negare ai palestinesi la creazione di un loro stato sovrano.
La posizione di Israele
Le due proposte che potrebbero portare alla seconda tregua nel conflitto, costato la vita a più di 1.200 israeliani e oltre 27 mila palestinesi, non potrebbero essere più diverse. Il piano di Israele, approvato dagli Stati Uniti, prevede un mese e mezzo di cessate il fuoco e il rilascio graduale dei circa 130 ostaggi israeliani trattenuti a Gaza, in cambio di civili palestinesi tenuti prigionieri nelle carceri israeliane.
Tuttavia, non vi è accenno alla fine del conflitto e la liberazione degli ostaggi toglierebbe alcune delle pressioni che il governo di estrema destra del leader Benjamin Netanyahu sta subendo da parte dell’opinione pubblica, per cessare le ostilità, lasciandogli mano libera per aumentare ulteriormente l’intensità dell’invasione di Gaza, senza doversi preoccupare delle sorti degli ostaggi e di possibili tensioni interne.
Inoltre, i membri più estremisti della coalizione di Netanyahu hanno minacciato più volte il leader di dimettersi nel caso dovesse accettare un qualunque accordo che non preveda la distruzione di Hamas e, nei casi più aggressivi, un’annessione di Gaza a Israele e la deportazione dei palestinesi. Lo stesso Netanyahu ha più volte confermato di essere contrario alla creazione di uno stato palestinese, nonostante Washington sia di un altro avviso.
La posizione di Hamas
La controproposta di Hamas prevede l’istituzione di 3 cessate il fuoco da 45 giorni ciascuno, per 4 mesi e mezzo complessivi di tregua, con l’obiettivo di scambiare ostaggi e prigionieri, aumentare il flusso di aiuti umanitari a Gaza e arrivare alla fine del conflitto con il ritiro completo delle truppe israeliane da Gaza. In totale, la milizia vorrebbero fossero rilasciati 1.500 prigionieri palestinesi.
Fonte : Wired