Bluesky si apre ufficialmente al pubblico globale eliminando la formula ad inviti e la lista d’attesa per accedere a un social media del tutto simile al vecchio Twitter (prima di essere stravolto da Elon Musk), con una filosofia decentralizzata e open source. Tutto ricorda il passato del social principe del microblogging, con il simbolo di una farfallina rigorosamente azzurra al posto dell’uccellino. Dopo aver raccolto 3 milioni di utenti sin dalla scorsa primavera, la community diventa ora più facilmente fruibile e strizza l’occhio a tutti gli utenti delusi dalla deriva di X, garantendo un’alternativa molto pulita sotto il profilo grafico e con una piattaforma accessibile da web o da app Android e iOs.
Bluesky è nata da una costola dell’ormai defunto ex-Twitter sfruttando un protocollo decentralizzato che era stato sviluppato in origine proprio per il social network ora chiamato X. Nel consiglio di amministrazione c’è peraltro proprio Jack Dorsey, co-fondatore ed ex-numero uno di Twitter. Bluesky si propone come una piattaforma di microblogging alternativa e aperta, mettendosi in diretta concorrenza al punto di riferimento per il fediverso ovvero Mastodon, ma anche con Threads di Meta, che di recente si è reso disponibile anche in Italia. L’interfaccia è molto pulita e minimalista, è già predisposta all’interoperabilità con altre app simili e basta un rapido sguardo per fare un tuffo nel passato del social network e community di un decennio fa con più spazio alla condivisione anche spensierata e meno alla ricerca della polarizzazione a tutti i costi, con una predominanza di giornalisti, podcaster e creativi tra gli iscritti più seguiti.
Come registrarsi a Bluesky
Per accedere a Bluesky basta partire dal sito ufficiale oppure scaricare l’app per Android o per iPhone. Sarà richiesta una mail e un numero di telefono per ottenere le credenziali. Dopo aver scelto una password sicura e uno username univoco, si potrà decidere quali trend seguire, quali utenti (opzionale) e quali feed seguire, oltre a impostare livelli di privacy e filtri per contenuti a completa discrezione dell’utente.
Fonte : Wired