Ranucci: “Ho accumulato 178 denunce. Ma sono tranquillo perchè maniacale nel rispetto dei principi”
Sigfrido Ranucci si racconta. “Sono la persona più indagata di tutta Italia“. Il conduttore di Report (suo malgrado) colleziona querele per le sue inchieste scomode che spesso coinvolgono i potenti. “Sono a 178 tra denunce e richieste di risarcimento. Ma – spiega Ranucci a Il Corriere della Sera – sono tranquillo, perché sono maniacale nel rispetto di tre principi base del mio lavoro: verità, interesse pubblico e continenza verbale“. Poi svela un retroscena riguardante uno dei politici che lo attacca e ironizza su di lui. “Vincenzo De Luca mi ha definito: “Il giornalista dal nome nibelungico”. Che poi forse siamo pure parenti. Mia madre è di Salerno come lui, il cognome da nubile di nonna era De Luca, quindi è probabile”. Ranucci racconta anche come entrò in Rai. “Davo lezioni di tennis a una signora che lavorava come segretaria da un pezzo grosso di Viale Mazzini, all’inizio non lo sapevo. Veniva tutti i giorni, la facevo pagare ogni tanto. Allora scrivevo per qualche rivista e per Paese Sera, dove non mi hanno mai pagato, ancora avanzo 5 milioni di lire”.
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“Ti piacerebbe lavorare in tv?”, mi chiese un giorno la mia allieva. “Come no. Cominciai – prosegue Ranucci a Il Corriere – come assistente al programma a La domenica sul 3, fu utilissimo per imparare tutti i meccanismi di produzione e montaggio”. Poi l’incontro della svolta, quello con Milena Gabanelli. “Mi disse: “Vorrei che lavorassi con me. Mi commissionò la prima inchiesta dell’anno. Era appena esploso lo scandalo Telecom-Pirelli, c’erano di mezzo servizi segreti, Cia. Non ci dormivo la notte. Le mandai un pezzo. Mi richiamò. “Bello, però non ci ho capito niente”. Andò in onda con parecchie modifiche e fece il 14 per cento di share”. Poi svela un piccolo sgarro. “Solo una volta ho parcheggiato in doppia fila, il tempo di comprare l’acqua minerale. La signora rimasta bloccata mi riconobbe:”Da lei non me lo aspettavo“.
Fonte : Affari Italiani