AGI – Una classifica c’è già. La prima serata di Sanremo non è trascorsa come una semplice apertura delle danze. Qualcuno, sul palco dell’Ariston ha già lasciato un segno. E non è una novità: né per chi segue con passione il Festival, né per chi quel solco l’ha tracciato. Loredana Berté conquista la giuria della sala stampa e si aggiudica la testa della classifica provvisoria. La sua ‘Pazza’ supera Annalisa con ‘Sinceramente’, Diodato con ‘Ti muovi’, Mahmood con ‘Tuta gold’.
E forse le emozioni più forti della serata arrivano proprio dai ‘senatori’ della gara più attesa dell’anno. La standing ovation per i Ricchi e Poveri, l’applauso lunghissimo per Fiorella Mannoia si scioglie poi in un urlo che coinvolge tutta la platea: “Fiorella, Fiorella” si avverte in ogni angolo della sala e Amadeus non può far altro che sottolineare “l’amore” del pubblico per una delle voci italiane più amate.
Restano le emozioni forti di una serata infinita, come le lacrime di Bigmama che chiudono la sua esibizione. “La rabbia non ti basta” più che un titolo di canzone somiglia al senso di una vita segnata da esperienze difficili, tra il bullismo e una malattia. L’abbraccio di Amadeus alla giovane cantante e la dedica ai genitori fissano un momento carico di emozione per la serata.
La platea si illumina con le luci dei telefonini per Marco Mengoni. Vincitore della passata edizione, raccoglie la standing ovation per un medley dei suoi successi. “Una grandissima performance” lo omaggia Amadeus. Ma Mengoni non è solo un cantante e soprattutto è un ‘fuoriconcorso’ con il suo ruolo di coconduttore, a suo agio anche come spalle nelle gag con il padrone di casa. Si presenta con una buffa mise che comprende “la scopa di Morandi” (quella con cui l’eterno ragazzo spazzò gli arredi floreali devastati da Blanco) e “un materassino molto comodo”. Dopodiché ammanetta Ama.
C’è spazio anche per gli omaggi postumi. Toto Cutugno, mancato l’anno scorso, ha calcato tante volte le tavole dell’Ariston, uscendo spesso ‘secondo’, ma il calore che accompagna la sua “Grandi amori” lo consacra vincitore sicuramente nella storia del Festival.
Tra vecchie glorie, ricordi e nuove proposte, come mix perfettamente in linea con la tradizione sanremese, c’è spazio anche per il futuro. Sul palco dell’Ariston irrompe l’intelligenza artificiale con un avatar “un po’ cretino”. È Fiorello, ma non quello vero, che prima di sabato non potrà stuzzicare, bacchettare e bistrattare Amadeus. Se non può farlo di persona, ci prova con un artificio. “Figurati se io aspetto sabato per salire sul palco!” dice infrangendo la regola.
Sanremo non tradisce le attese neppure in quanto a temi impegnati.
Dargen D’Amico lancia un appello contro la guerra dopo ‘Onda alta’, dedicata al tema dei migranti. “In questo momento nel mar Mediterraneo ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua, senza cibo. Il nostro silenzio è corresponsabilità. La storia, Dio non accettano la scena muta. Cessate il fuoco”, ha detto.
La seconda serata non sarà da meno. Mengoni cede il passo a Giorgia per affiancare Amadeus. Per ora buona la prima.
Fonte : Agi