Cavo d’acciaio in mezzo alla strada: cosa rischiano i tre ragazzi

Uno di loro aveva raccontato che lui e gli amici si “annoiavano” e di aver fatto “una ca**ata per gioco”. Chiesto il giudizio immediato per i due ragazzi di 24 e 18 anni (Alex Baiocco e Michele Di Rosa) che avrebbero teso un cavo in acciaio nel bel mezzo di un viale di Milano. La richiesta è stata presentata dal pubblico ministero nelle scorse ore. Si salterebbe l’udienza preliminare.

Per quanto riguarda il terzo complice, invece, dovrà esprimersi la Procura dei minori. Non devono rispondere né del reato di strage né di attentato alla sicurezza dei trasporti, le accuse sono state ridimensionate in “blocco stradale” dal giudice per le indagini preliminari di Milano. L’imputazione più grave, strage appunto, è caduta per mancanza del “dolo specifico di uccidere”. Per il blocco stradale la legge prevede fino a 6 anni di carcere.

Di “bravata per noia” aveva parlato Baiocco dopo il fermo. I fatti risalgono a una notte di inizio gennaio in viale Toscana, all’incrocio con via Ripamonti. Lì, il 24enne e gli altri due complici avevano fissato un cavo di acciaio a un segnale stradale e a un corrimano, tendendolo in strada ad altezza uomo. Un testimone vide tutto e avvertì le forze dell’ordine: si evitò così una possibile tragedia. Aveva notato i tre giovani allontanarsi ridendo e aveva visto un’auto scontrarsi con il “filo”. Mentre i due complici erano fuggiti a bordo di uno scooter in sharing, Baiocco si era allontanato a piedi prima di essere fermato poco lontano. Dopo un’iniziale reticenza, messo alle strette, il ragazzo aveva confessato.

Fonte : Today