AGI – Prosegue la protesta degli agricoltori radunati sulla Nomentana, alle porte di Roma: la prima giornata capitolina, allietata dall’annuncio arrivato da Bruxelles del “ritiro” della proposta legislativa sui pesticidi, è trascorsa sotto ai gazebi. Per i manifestanti si tratta di un punto di apertura importante, anche se restano critici sull’idea di dare più soldi a chi lascia i terreni incolti e insistono per l’annullamento di tutti i patti bilaterali con Paesi extra Ue.
Nelle prossime ore sono attesi a Roma decine di altri mezzi agricoli. “Siamo già un centinaio”, ha detto un agricoltore presente nel pomeriggio, ma “sappiamo che stanno già arrivando altre persone non solo dal Lazio, ma anche dalla Sicilia, dall’Umbria, dalla Campania”. I più ottimisti contano di arrivare a 1500-2000 trattori nella zona di Roma durante il fine settimana ma non è ancora chiaro se sarà autorizzato un corteo, forse venerdì, e con quali modalità. Altri punti d’incontro si sono formati a Torrimpietra, Fiano Romano, Capena e Cecchina, tutti a pochi chilometri dalla capitale.
La protesta prosegue anche in altre zone d’Italia, da Nord a Sud: a Castel San Pietro Terme, vicino a Bologna, oltre 250 trattori hanno bloccato lo svincolo dell’A14, impedendo l’accesso in autostrada. A sud di Grosseto un corteo di trattori ha creato 9 chilometri di coda sull’Aurelia, all’altezza dello svincolo di Montiano e i 300 agricoltori in presidio da lunedì a Rivoli, nel Torinese, si preparano a raggiungere Sanremo dove una rappresentanza della protesta potrebbe essere ospitata sul palco del Festival.
Sulla Nomentana c’è chi si prepara per le ore serali con tende, sacchi a pelo, roulotte, materassi gonfiabili. Durante la giornata c’è stato spazio anche per un barbecue con carne e pane bruscato: “Mica la farina di grilli”, precisa più di qualcuno. E poi un bicchiere di vino durante il pranzo: “Facciamo un brindisi, siamo arrivati fino a qui!”.
In molti hanno infatti trascorso diverse ore sul trattore per raggiungere le porte di Roma. Tra loro c’e’ anche Elia F., un giovane agricoltore arrivato da Pisa dopo 14 ore di viaggio in trattore. È arrivato a destinazione alle 2:30, in piena notte, e in Toscana ha un’azienda agricola di 140 ettari in cui si producono foraggio e cereali e si coltivano vite e ulivo. È giunto nella Capitale assieme agli altri per “riuscire ad avere un tavolo tra agricoltori e governo, per poter concordare i punti che abbiamo stilato per il futuro dell’agricoltura italiana”, spiega all’AGI. E, a proposito di attese, domani arriveranno anche gli agricoltori di Tarquinia, sul litorale laziale, che oggi hanno regalato cassette di verdura ai cittadini: “Lo abbiamo fatto per trasmettere la notizia in modo trasversale – spiega Andrea Z. – “domani a partire da Tarquinia saremo almeno in 30. Come hanno reagito i cittadini? Alcuni volevano lasciare offerte, ma gli abbiamo regalato le cose e basta. Erano tutti dalla parte nostra”. Quelli che hanno animato le proteste a Orte potrebbero decidere di arrivare alla Nomentana o di andare al presidio di Formello.
Fonte : Agi