Facebook spegne 20 candeline. E ora Mark Zuckerberg “controlla” un terzo della popolazione mondiale con Instagram e WhatsApp
Era il febbraio del 2004 e il nuovo millennio era da poco trascorso. Non c’era stata la rivoluzione spaziale pronosticata in film come “2001: Odissea nello Spazio” di quel regista geniale e visionario che fu Stanley Kubrick ma comunque la tecnologia faceva passi da gigante: mappatura del genoma umano, ad esempio ma anche e soprattutto lo sviluppo di Internet che si era affacciata timidamente alle attenzioni dei primi hacker nel 1994 ma solo con il nuovo millennio acquisì una sua piena maturità tecnologica. Uno dei portati della Rete era il Web ed uno dei portati del Web furono i social.
Mark Zuckerberg (nato nel 1984 a White Plains, Stato di New York), ragazzo ebreo che studiava nella prestigiosa università di Harvard (Boston, Massachusetts, Usa) e affiliato nella confraternita ebraica Alpha Epsilon Pi, aveva appena avuto un’idea geniale e cioè mettere in Rete un sito web inizialmente chiamato “TheFacebook” e poi “Facebook” (FB) che riportava le fotografie ed altre informazioni degli studenti; si trattava della versione digitale di un prodotto cartaceo prodotto dalle università americane per permettere alle matricole di socializzare.
LEGGI ANCHE: Elly Schlein sulla Giustizia e la Sanità ha poche idee ma confuse
In Italia FB arrivò solo nel maggio 2008, il tempo di passare l’oceano in un tragitto obbligato alla tecnologia ancora adesso. Dopo 20 anni Facebook è una realtà mondiale che conta più di 3 miliardi di utenti che ogni mese si scambiano informazioni e dialogano incessantemente. Il suo sito è il terzo più frequentato al mondo, dopo Google e YouTube. In realtà Zuckerberg era partito con un altro sito web, “Facemash” qualcosa di simile ma più grezzo di FB, tanto che il Consiglio dell’Università lo stava per espellere per violazione della privacy.
Per il giovane smanettone furono tempi difficili ma adrenalinici tanto che disse a Priscilla Chan, che sarebbe divenuta sua moglie: “Avevo appena lanciato Facemash e il Consiglio voleva vedermi. Tutti pensavano che sarei stato buttato fuori. Con Priscilla ci siamo incontrati in fila per il bagno. Mi sono girato e le ho detto: fra tre giorni mi cacciano, quindi dobbiamo uscire al più presto”.
Zuckerberg quindi migliorò il suo prodotto fino al lancio del 2004 e da allora è stato un progressivo crescere fino a che FB è diventato una sorta di Seconda Realtà, popolata dai nostri Avatar, anime digitali in cerca di corpi fisici. Nel percorso Zuckerberg ha perso molti dei suoi collaboratori. Il suo Multiverso legato alla Realtà virtuale arranca, superato da altre tecnologie, ma il sogno visionario di “unire il mondo”, di essere un “nuovo demiurgo” è intatto, c’è ancora.
LEGGI ANCHE: Giacomo Losi, addio al capitano-bandiera della Roma: vinse due coppe Italia e una delle Fiere
Zuckerberg nel tempo ha capito anche che Messenger, il sistema di comunicazione originario di FB, non ce la faceva a competere con WhatsApp e così l’ha comprata come ha comprato Instagram. Ora questi due prodotti rappresentano la fonte di maggiori soddisfazioni, anche finanziarie, dell’ex ragazzo prodigio americano ma FB è tuttora la sua creatura preferita a cui è più legato.
L’affermazione della sua tecnologia è stata dovuta anche allo sguardo lungimirante di investitori tecnologici come Elon Musk, che fin da subito ha creduto nel progetto. Ora è cominciata una nuova epoca, quella della Intelligenza Artificiale, che sta infiltrandosi anche nei Social, se non altro come “guardiano” del politically correct. Come in ogni tecnologia c’è anche un lato più inquietante che attende una Nuova Etica.
Quasi metà della popolazione mondiale è connessa a FB in una sorta di Mondo Altro o Simulacro che ha però un solo imperatore non eletto, Mark Zuckerberg che così aggira la democrazia e che già ora può guidare e condizionare i destini del mondo. Con un solo click, dalla piscina di una delle sue meravigliose ville.
Fonte : Affari Italiani