Tra Volodymyr Zelensky e il capo dell’esercito di Kiev, Valery Zaluzhny, sarebbe arrivato il momento della resa dei conti. Il leader ucraino è ormai deciso a rimuovere il generale, molto popolare in patria, ma con cui è arrivato ai ferri corti e che sembra volesse addirittura candidarsi alle elezioni contro di lui. “È una questione che riguarda le persone che devono guidare l’Ucraina. sicuramente un reset, un nuovo inizio è necessario”, ha detto Zelensky intervistato ieri dal direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, rispendendo proprio a una domanda sulla possibile destituzione del comandante delle forze armate.
“Ho in mente qualcosa di serio, che non riguarda una singola persona ma la direzione della leadership del Paese”, ha spiegato ancora Zelensky che ha poi aggiunto: “Quando parliamo di questo, intendo un ricambio di una serie di dirigenti dello Stato, non solo in un singolo settore come quello militare. Sto riflettendo su questo ricambio, ma non si può dire ecco abbiamo sostituito una singola persona”, ha detto Zelensky. “Se vogliamo vincere dobbiamo spingere tutti nella stessa direzione, convinti della vittoria, non possiamo essere scoraggiati, farci cadere le braccia, dobbiamo avere le energie giuste positive. Per questo parlo di ripartenza, di ricambio, ho in mente qualcosa di serio, che non riguarda una singola persona ma la direzione della leadership del Paese”, ha poi specificato.
I rapporti tra Zelensky e Zaluzhny erano ottimi ed era stato il presidente a nominarlo nel 2021 a capo delle forze armate. Quando poi l’anno successivo la Russia di Vladimir Putin ha invaso il Paese, Zaluzhny si è guadagnato la piena fiducia dei vertici politici di Kiev grazie ai successi nella difesa della capitale e nelle controffensive di Kharkiv e di Kherson. I successi avevano però anche fatto crescere la popolarità del generale presso il largo pubblico, alimentando le voci di una sua possibile discesa in campo politica una volta finita la guerra. Non al fianco di Zelensky, ma tra le fila dell’opposizione e per puntare proprio al posto di presidente.
I rapporti con il leader ucraino sono peggiorati dopo che il generale ha chiesto di arruolare altri 500mila soldati per unirsi ai combattimenti. A novembre Zaluzhny aveva scritto sull’Economist che “come nella Prima guerra mondiale, abbiamo raggiunto un livello tecnologico che ci pone in una situazione di stallo”, quando è diventato chiaro che i campi minati russi e lo schiacciante fuoco dell’artiglieria pesante hanno in gran parte impedito un successo significativo dell’Ucraina nella controffensiva. “Molto probabilmente non ci sarà una svolta profonda e bella”, ma piuttosto un equilibrio di perdite devastanti e distruzione, aveva aggiunto il capo dell’esercito. E quella per Zelensky sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ma con Zaluzhny si è schierato il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, secondo cui “la politica può prevalere sul buon senso e gli interessi dello stato”. “È stato in gran parte grazie a Zaluzhny che gli ucraini hanno creduto nelle Forze Armate, nelle quali oggi c’è massima fiducia”, ha scritto Klitschko su Telegram, citato da Ukrainska Pravda. Oggi l’Ucraina combatte per la sua sopravvivenza, la cosa principale è la capacità di combattimento, la coerenza dell’esercito e l’unità della società”, ha aggiunto per poi chiedersi: “È questo il fine dei cambiamenti di cui si parla? La società non ne è sicura. Basta intrighi politici e lotte interne”.
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Fonte : Today