Sanremo 2024, le canzoni: come ci sono sembrate alle prove generali

La settimana di Sanremo 2024 è iniziata davvero. Se per chi lo segue da casa è il martedì la vera partenza, per chi è nella città ligure nel weekend precedente è già tutto un tumulto. Il lunedì per gli addetti ai lavori, invece, vuol dire: prove. Esattamente le ultime prove sul palco per tutti gli artisti – 30 quest’anno – che si esibiranno con i propri brani. Un momento importante per l’artista e anche per i giornalisti presenti che possono realmente avere un’idea compiuta di come il brano suoni e renda sul palco dell’Ariston rispetto a ciò che è stato ascoltato a gennaio. L’apporto dell’orchestra per alcuni è decisivo in termini di emozione e potenza, per altri decisamente mento. Ecco come sono andate le prove ufficiali di tutti gli artisti che partecipano al Festival di Sanremo 2024.

Negramaro – Ricominciamo tutto

La band pugliese con le luci lampanti e l’orchestra diretta dal violinista (e polistrumentista) Davide Rossi ha un crescendo lento ma costante per poi aprirsi ed esplodere definitivamente. L’impatto è forte e come dal primo ascolto ha una seconda parte che può convincere.

Ricchi e Poveri – Ma non tutta la vita

Il brano parte molto forte e l’orchestra ha la giusta spinta iniziale. Loro sono avvolti da luci gialle, si divertono. Il brano alla fine va, ma ci sono pure quattro ballerini che arrivano dalle platee ad animare il palco. Outsider che guadagneranno punti.

Annalisa – Sinceramente

Sinceramente la papabile vincitrice di questa edizione per una serie di motivi che partono da un rilancio ultra pop che l’ha vista protagonista per quasi un anno e anche per un cambio d’immagine. Il brano è forte, quando dice “mi stento scossa….” un lampo ti porta ai Prozac+ ma poi cambia e con “quando quando quando” difficile che si stacchi dalla testa. La perfezione della sua voce non si discute.

Rose Villain – Click Boom!

Inizia seduto sulle scale, poi si alza e accompagnato dal coro cresce pure il pezzo. Come già detto è un brano molto suo, molto intenso e bello. Alla fine arrivano una quindicina di ballerini che si muovo come un’onda.

Diodato – Ti muovi

Inizia seduto sulle scale, poi si alza e accompagnato dal coro cresce pure il pezzo. Come già detto è un brano molto suo, molto intenso e bello. Alla fine arrivano una quindicina di ballerini che si muovo come un’onda e l’intensità aumenta.

Mahmood – Tuta Gold

Tutti si chiederanno cos’è questa “tuta gold” di Mahmood. Il baile funk (funk carioca) è la parte ritmata. Orchestra al regime minimo, poi arrivano gli archi e i fiati ad accentuare un po’. Non facile come brano a un primo ascolto, tante parole e gerghi giovanili alcune volte non immediatamente intuibili, ma con più ascolti diviene più familiare.

bnkq44 – Governo punk

Né più né meno di quello che si era sentito agli ascolti, l’orchestra influisce molto poco oltre alla batteria. Si divertono, fanno un po’ di casino sul palco. Un pubblico loro esiste ed è molto giovane. Ognuno ha i Ragazzi Italiani che si merita.

Sangiovanni – Finiscimi

Non cambia l’idea dai primi ascolti ovviamente qualche apertura orchestrale più cinematografica che carica di pathos il brano scritto per la sua ex ragazza. Finisce seduto sulle scale.

Clara – Diamanti Grezzi

Non male, ma Mahmood ha fatto scuola nello urban italiano e lo percepisce chiaramente. La cantante – oltre che attrice di Mare Fuori – ha un brano onesto che trova nelle ritmiche la sua forza e nel cambio di velocità regge bene. Si emozionerà tantissimo ma il palco lo sa tenere.

Alessandra Amoroso – Fino a qui

Trova il suo habitat naturale sul palco di Sanremo malgrado sia la prima volta, ma l’esperienza è la vera carta che si gioca senza paure. Brano in linea dei suoi, farà tanto l’interpretazione.

Fred De Palma – Il cielo non ci vuole

Il brano del cantante guadagna qualcosa il brano sul palco dell’Ariston ma non convince più di tanto.

Fiorella Mannoia – Mariposa

I suoni sono quelli sentiti agli ascolti. Mariposa è un pezzo che passa da Vinicio Capossela e sfiora Branduardi. Testo impegnato, musiche dal mondo con il coro sottofondo che fa “ahi ahi ahi”. “E per sempre sarò libera, e orgogliosa canto!”. Decisamente in forma.

Santi Francesi – L’amore in bocca

Brano architettato molto bene fatto di pop influenzato dal synth pop. L’impatto sonoro cresce nei punti giusti, buona presenza, piano e synth suonati sul palco.

[In aggiornamento]

Fonte : Wired