Schlein e il rebus europee: “Sulla mia candidatura sono stata chiara: prima il progetto, poi la squadra”

“Sulla mia candidatura” alle europee “non ci sono novità, io sono stata chiarissima sin dal principio: prima il progetto, poi la squadra”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a L’aria che tira’ su La7. La riserva dunque non è stata ancora sciolta, segno che la leader dem sta ancora valutando se e come “scendere in campo” in prima persona. 

Sulle parole di Giuseppe Conte, che chiede di ‘essere trattato alla pari’, “posso ribadire quanto detto in questi giorni” ha aggiunto Schlein, “il Pd è testardamente unitario, perché ci rendiamo conto che nessuna delle nostre forze politiche è, da sola, sufficiente a costituire l’alternativa che ci chiede la nostra gente a questo governo e ai suoi errori, che si stanno già riversando drammaticamente sulla pelle dei cittadini e delle cittadini più fragili, con i tagli alla sanità pubblica, alle pensioni, con la negazione dell’emergenza climatica in corso. Ce n’è abbastanza per sentire la responsabilità di costruire convergenze su battaglie che condividiamo”. 

“Le nostre differenze – ha aggiunto – ce le abbiamo, ma quello interessa poco ai nostri elettori, di vedere sempre litigare le opposizioni anziché costruire l’alternativa a questo governo. Quindi a me non mi vedrete mai litigare con nessuno, il mio nemico è la destra che governa il Paese, noi saremo impegnati a costruire un fronte alternativo”. 

La segretaria del Pd ha parlato anche di politica estera e il discorso non poteva che cadere sulla polveriera mediorientale. “Noi siamo enormemente preoccupati dall’allargamento del conflitto in Medio Oriente” ha detto Schlein. “Per questo abbiamo depositato una mozione che chiede un cessate il fuoco umanitario immediato” che “speriamo venga subito approvata”. “Per quello che accade nel Mar Rosso, è essenziale muoversi in ambito europeo – ha aggiunto -, in stretto coordinamento europeo, chiarendo quali sono le regole d’ingaggio che devono essere quelle di difesa della libertà di navigazione marittima. Ma la preoccupazione c’è” di un allargamento del conflitto “per cui vogliamo che Ue assuma una iniziativa politica forte” per chiedere “un cessate fuoco umanitario immediato” e anche ” per procedere al riconoscimento europeo dello Stato di Palestina”. 

Non è mancato un attacco al governo Meloni sul caso di Ilaria Salis, la donna italiana detenuta in Ungheria da un anno. Di questa vicenda, ha detto Schlein, “il governo se n’è occupato con enorme ritardo e in modo del tutto insufficiente. Nordio ieri si è detto addolorato e sorpreso, ma i diritti di Salis sono stati lesi davanti al mondo e lei non se ne fa nulla del dolore e della sorpresa del ministro Nordio. Vediamo cosa farà il governo per fare in modo che i diritti siano rispettati”. 

Fonte : Today