Stefano Salanitro (foto da Facebook)
Si chiamava Stefano Salanitro il 33enne trovato senza vita lo scorso venerdì 2 febbraio lungo i binari della ferrovia in strada San Marco a Vigevano, in provincia di Pavia. L’istruttore di karate, residente in zona, era ai piedi di una massicciata, sul corpo aveva numerosi graffi e sulla testa alcune ferite. La polizia ferroviaria di Pavia che si è occupata di eseguire i rilievi avrebbe escluso l’ipotesi dell’omicidio, mentre l’autopsia che sarà eseguita nelle prossime ore potrà chiarire se si è trattato di un incidente o di un gesto volontario.
Le indagini sulla morte del 33enne
Sono stati alcuni passanti ad avvisare le forze dell’ordine della presenza di un corpo lungo i binari della linea Milano-Mortara. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Vigevano e della sezione ferroviaria di Pavia. Il corpo del giovane era parzialmente nudo e riportava alcune ferite che non sembravano compatibili con l’impatto con un treno.
Esclusa l’ipotesi dell’omicidio, restano da valutare le possibilità dell’incidente e del gesto volontario. Potrebbe essersi trattato anche di un malore che gli ha fatto perdere l’equilibrio facendolo urtare con un treno di passaggio. Non è chiaro ancora perché non indossasse la maglia.
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Chi era Stefano Salanitro
Salanitro, che aveva vissuto per qualche anno anche a Gambolò, era molto conosciuto in città. Prima di diventare istruttore di karate, aveva giocato a calcio per la Pro Vigevano. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come una persona “raggiante, tranquillo”. Il 33enne era padre di un bambino, che però viveva con la sua ex compagna dopo la separazione.
Atleta, non fumava e non beveva. Il giovane karateka è stato ricordato con un minuto di silenzio ieri mattina, domenica 4 febbraio, durante una manifestazione di arti marziali al palasport di via Gravellona.
Fonte : Fanpage