L’8 febbraio si celebra la giornata mondiale di preghiera e riflessione voluta da papa Francesco. L’appello alle istituzioni filippine dell’organismo promossoa dalle suore per combattere questo fenomeno: “Più protezione e prevenzione”.
Manila (AsiaNews) – Talitha Kum Filippine, che fa parte della rete internazionale di suore cattoliche che lavorano contro la tratta di esseri umani, ha chiesto che nel Paese siano migliorate le politiche di protezione e prevenzione della tratta di esseri umani. Domenica 4 febbraio, diversi leader della Chiesa locale hanno tenuto la seconda edizione della Giornata nazionale di preghiera e sensibilizzazione contro la tratta di esseri umani dal titolo “Ascolta, sogna e agisci”. Il momento di incontro e riflessione è avvenuto nel Santuario di Maria, Nostra Signora della Pace, a Quezon City, vicino a Manila.
Oltre ai membri di Talitha Kum – rappresentati da Sr. Evelyn Jose, Sr. Elizabeth Pedernal e Sr. Perlita Ponge – hanno aderito alla giornata diverse organizzazioni religiose: sono intervenuti rappresentanti della Conferenza episcopale cattolica delle Filippine, del Consiglio nazionale delle chiese nelle Filippine, del Consiglio filippino delle Chiese evangeliche insieme alla Rete dei ministeri dei bambini filippini e all’International Justice Mission Filippine.
Dopo la Messa suor Pedernal ha detto: “Per Talitha Kum Filippine, fare rete e la collaborazione con le altre realtà è molto importante per raggiungere gli obiettivi istituzionali e missionari contro la tratta e per aumentare la professionalità e la qualità dei percorsi che realizziamo. La nostra missione ci chiama a prestare attenzione alle vittime della tratta, ai migranti e alle persone più vulnerabili che incontriamo”, ha aggiunto. Insieme alle altre organizzazioni religiose secondo Talitha Kum è possibile migliorare comunicazione e advocacy per queste persone e chiedere al governo di adottare politiche pubbliche favorevoli alla tutela legale delle vittime di tratta e alla loro protezione sociale.
Il Trafficking Victims Protection Act firmato nel 2000 negli Stati Uniti ha stabilito alcuni standard minimi per l’eliminazione della tratta di esseri umani a livello globale. Le Filippine sono una delle 30 nazioni che hanno raggiunto questi standard nel 2023, secondo l’ultimo rapporto pubblicato del Dipartimento di Stato americano, che chiede però al Paese più impegno nel perseguire e punire in modo congruo i trafficanti, se ritenuti colpevoli.
Anche secondo Talitha Kum è necessario che le Filippine promuovano iniziative a sostegno delle vittime della “tratta di esseri umani per lavoro”- che consiste nel mercificare persone con lo scopo di sfruttarle per determinati lavori, prendendo di mira individui di per sé già vulnerabili – ad esempio educando le forze dell’ordine, gli operatori di assistenza sociale e gli ispettori del lavoro sui segnali che evidenziano la presenza di queste situazioni di nuova schiavitù.
Secondo Talitha Kum è necessario assicurarsi che le vittime di tratta ricevano il risarcimento previsto dalle sentenze civili emesse dai tribunali, ma anche aumentare i finanziamenti nella prevenzione del fenomeno, in modo che le forze dell’ordine e le task force anti-tratta possano svolgere indagini tempestive sostenendo le vittime e i testimoni. Infine, in questo ambito, è fondamentale favorire la collaborazione tra agenzie nell’identificazione e nell’azione legale nei confronti dei trafficanti, istituendo un database dei reclutatori illegali di lavoratori che si avvalgono dei metodi della tratta di esseri umani per trovare manodopera.
Fonte : Asia