Prende il via il processo che vede imputato Dani Alves, ex terzino di Barcellona e Juventus accusato di stupro ai danni di una ragazza nel bagno di una discoteca del capoluogo catalano nel dicembre del 2022. Nei confronti di Alves – detenuto in carcere preventivo dal gennaio del 2023 – la Procura chiede una condanna a 9 anni di carcere e il pagamento di 150.000 euro per danni. Una richiesta che la parte civile eleva invece a 12 anni, il massimo della pena prevista per il reato di stupro.
Le accuse
Il calciatore brasiliano ha cambiato più volte la propria versione dei fatti. Inizialmente negò qualsiasi rapporto con la giovane, per poi sostenere che lei fosse consenziente. Secondo il pm, Dani Alves invitò la giovane e le sue amiche a bere champagne in una zona riservata della discoteca. Dopo aver chiacchierato e ballato, intorno alle 3,20 del mattino, l’uomo avrebbe invitato la vittima in un bagno dove “cominciò a toccarla in modo lascivo e la chiara intenzione di soddisfare il suo desiderio sessuale”, si legge in una nota della Procura ripresa dall’Ansa. Davanti al rifiuto della giovane, Alves l’avrebbe schiaffeggiata per poi abusare di lei.
Gli avvocati difensori del calciatore, Ines Guardiola e Miraida Puente Wilson, chiedono l’assoluzione sostenendo che non si trattò di violenza bensì dì un rapporto consensuale. In caso di condanna chiedono inoltre che siano riconosciute le attenuanti per lo stato di ebbrezza di Alves.
Il processo, celebrato a Barcellona, è al centro di una forte attenzione mediatica, motivo per cui la Procura ha proibito la diffusione delle immagini, ad eccezione di quelle del calciatore sul banco degli imputati nei momenti precedenti l’udienza.
Fonte : Today