All’evento ufficiale, blindato e interdetto al pubblico, presenti il presidente Ranil Wickremesinghe e il premier thai Srettha Thavisin. Il capo dello Stato esalta una nazione salvata dalla bancarotta e che si appresta a vivere una “nuova rinascita”. La contestazione di movimenti attivisti e giovanili repressa dalla polizia. Critico il card. Ranjith per la repressione della libertà.
Colombo (AsiaNews) – Fra festeggiamenti blindati – e interdetti al pubblico – per le autorità e manifestazioni di protesta della popolazione in diverse aree, soprattutto nel nord dove è stato indetto il “Black day”, lo Sri Lanka ha celebrato ieri il 76mo anniversario della Festa di indipendenza. Per l’occasione il governo ha lanciato lo slogan “Costruiamo una nuova nazione” e organizzato un evento alla Galle Face, a Colombo, cui erano presenti fra gli altri il presidente Ranil Wickremesinghe e il premier thai Srettha Thavisin. Sulla ricorrenza è intervento anche l’arcivescovo della capitale, che non ha risparmiato critiche alla leadership e auspicato una nuova classe dirigente per l’isola.
Wickremesinghe, nel suo messaggio per l’Indipendenza, ha sottolineato che è imperativo che lo Sri Lanka tragga insegnamento dagli errori del passato ed eviti di ripeterne in futuro. E sottolineando il plauso della comunità internazionale per l’inversione di rotta e il cammino di ripresa intrapreso dalla nazione, egli chiede di “insistere su questa strada e di ripristinare la prosperità” per tutto il popolo. Nella nota, diffusa per la festa dall’Ufficio di comunicazione della presidenza (Pmd), il capo dello Stato prosegue ricordando la ricorrenza dello scorso anno mentre il Paese veniva “etichettato” come “finanziariamente in bancarotta”. Tuttavia, in concomitanza con il 76mo avversario dell’Indipendenza “abbiamo attraversato con efficacia queste sfide, guidando l’economia – conclude la dichiarazione presidenziale – verso la stabilità nonostante i numerosi impedimenti e le sfide” ed è grazie a tutto questo che “Madre Sri Lanka potrà vivere una rinascita”.
Nel frattempo, alcuni attivisti appartenenti a movimenti giovanili pro diritti umani ed esponenti di organizzazioni della società civile a Colombo hanno organizzato una protesta (Sathaygraha) in concomitanza con le celebrazioni ufficiali, interdette al pubblico, alla Galle Face Green. Le autorità hanno dislocato numerosi agenti, esercito e unità anti-sommossa, insieme a bombole di acqua e gas, per sorvegliare le manifestazioni, in particolare nei pressi della rotonda di Lipton, dove si sarebbe tenuto il Satyagraha. Nell’area si sono verificati disordini, alimentati anche da uomini non identificati sparsi in diversi punti. Interpellato da AsiaNews l’attivista giovanile e voce social Tharindu Uduwaragedara ha dichiarato: “Non diciamo di non celebrare la festa di indipendenza, ottenuta dopo un periodo di schiavitù. Anzi, dovremmo esserne orgogliosi. Ma allo stesso tempo – prosegue – ci chiediamo se abbiamo davvero tutta questa libertà” e “chiediamo a queste persone [rivolgendosi alle forze dell’ordine] che aspettano di attaccarci e di etichettarci come anti-patriottici, ‘Viviamo entrambi in libertà?’”.
In una nota il movimento donne cristiane (Mcwv) evidenzia le modalità usate dal governo per celebrare il 76mo dell’indipendenza, un evento “chiuso al pubblico” ma per la cui realizzazione “ha utilizzato fondi fondi pubblici, un’enorme quantità di denaro per la celebrazione”. ”Come hanno riportato i media, quasi 37 milioni di euro – prosegue la dichiarazione rilasciata ad AsiaNews – sono stati utilizzati con fondi pubblici in un momento di crisi economica insopportabile per il Paese. Pensate che spendere una somma così ingente sia molto salutare per una nazione come lo Sri Lanka, che sta affondando in una crisi immensa?” conclude la nota del Mcwv. Colombo ha infatti dichiarato bancarotta nell’aprile 2022 con un debito di oltre 80 miliardi di euro, di cui più della metà nei confronti di creditori stranieri. Lo sconvolgimento ha portato a una crisi politica che ha costretto l’allora presidente Gotabaya Rajapaksa a dimettersi, col Parlamento che ha eletto – contro la posizione di Lotta popolare (Aragalaya) – Wickremesinghe come presidente.
Sulla ricorrenza è intervenuto infine anche l’arcivescovo di Colombo, il card. Malcolm Ranjith, il quale ha sollecitato un cambiamento nella leadership del Paese in vista delle elezioni in programma quest’anno. Durante la funzione presieduta ieri nella chiesa di Ognissanti, alla periferia della capitale, il 76enne porporato ha messo in dubbio l’essenza di celebrare la libertà quando la nazione è stata colpita da turbolenze economiche e da una situazione di stallo politico. “Chiediamo ai leader – ha detto – di chi è la libertà che state celebrando? La libertà dei governanti? La libertà del popolo?”. “Non è una presa in giro per il popolo del Paese – ha concluso – celebrare l’indipendenza del Paese mostrando parate militari, di polizia e di aerei, portando dignitari e ambasciatori quando la gente del Paese è affamata?”.
Fonte : Asia