In occasione del Safer Internet Day, giornata internazionale di sensibilizzazione sui rischi dell’online, l’associazione IIDEA (la sigla sta per Italian Interactive Digital Entertainment Association) ha rinnovato tuttosuivideogiochi.it, un portale dedicato a genitori ed educatori che vogliono avvicinarsi in modo costruttivo ai videogiochi, per abbattere i rischi e utilizzarne al meglio le potenzialità.
I giovani e giovanissimi sono videogiocatori, come ben evidenziato nell’ultimo report di IIDEA, intitolato L’Italia dei videogiochi: nel nostro Paese, il 23% di chi li utilizza ha un’età compresa tra i 6 e i 14 anni, con una concentrazione elevata nella fascia 11-14, dove il 70% dei bambini partecipa a questa forma di intrattenimento.
Il portale, nato in collaborazione con PEGI, organizzazione indipendente che gestisce il sistema paneuropeo di classificazione dei videogiochi, mette a disposizione informazioni e risorse utili, come ci ha spiegato Thalita Malagò, direttrice generale di IIDEA: “La prima versione di Tutto sui Videogiochi ha debuttato nel 2020, un’iniziativa sviluppata in piena pandemia, nel momento in cui le famiglie dovevano affrontare le restrizioni del lockdown. Dopo 3 anni occorreva un aggiornamento, perché, come tutti gli strumenti online, è essenziale che i contenuti siano sempre attuali. Inoltre, negli ultimi mesi, anche a livello politico e istituzionale, si è dibattuto molto sulla tutela dei minori, quindi anche l’impegno dell’industria doveva rinnovarsi in quest’ottica, dando una dimostrazione di quali sono le misure messe a disposizione delle famiglie per gestire al meglio l’esperienza di gioco dei propri figli”.
Tutto sui Videogiochi mette a disposizione informazioni e risorse utili come guide testuali, video tutorial e raccomandazioni mirate a guidare i genitori nell’utilizzo consapevole dei videogiochi da parte di bambini e ragazzi. Ottimizzato anche per la fruizione da dispositivo mobile e da tutte le principali piattaforme, il portale è dotato di un motore di ricerca della classificazione dei videogiochi, si possono trovare schede orientative nella scelta dei titoli più adatti a bambini e ragazzi, oltre alle campagne attivate dall’associazione.
Una recente ricerca commissionata nel 2020 dall’autorità regolatrice delle comunicazioni del Regno Unito, Ofcom, che ha coinvolto circa 4mila adulti e ragazzi dai 12 ai 15 anni, riporta che il 62% degli adulti e l’81% dei ragazzi ha incontrato potenziali rischi nelle esperienze online. Ma rispetto ad altri tipi di piattaforme digitali come social media, messaggistica istantanea, condivisione di video, i siti e le piattaforme di gioco sono stati menzionati meno frequentemente dai partecipanti all’indagine: solo il 2% degli adulti e il 3% dei bambini hanno riferito di criticità e rischi durante il gioco online.
Anche in questo caso, l’esperienza dei più piccoli va tutelata e accompagnata: nel portale Tutto sui Videogiochi si trovano guide pratiche ai titoli di maggior diffusione tra i giovanissimi, come Among Us, o consigli su come segnalare comportamenti inappropriati quando si gioca in Rete.
È importante non solo informare gli adulti nella selezione di videogiochi adatti in base all’età e alla classificazione PEGI, ma anche sulla possibilità di limitare o disabilitare alcune funzioni di gioco, azioni che tutelando i minori da comportamenti e interazioni rischiose. Per questo motivo, il portale contiene tutorial e guide pratiche sull’attivazione dei sistemi di controllo parentale che permettono ai genitori di monitorare o controllare i comportamenti di gioco dei figli secondo differenti parametri, come i limiti di tempo, il limite agli acquisti in-app o l’interazione online con altri utenti. Ancora Malagò: “Un genitore che conosce i videogiochi, che li usa o li ha usati, è in una condizione migliore per gestire il dialogo con i figli rispetto all’utilizzo di questa forma di intrattenimento. Trovare un linguaggio comune è importante anche per creare delle esperienze condivise all’interno della famiglia”.
Il videogioco è una delle forme di intrattenimento più diffuse tra i giovani, e non si limita alla sola fruizione di titoli: video su YouTube e Twitch, contributi di vari creator e partite a diversi e-sport rappresentano una parte fondamentale dell’esperienza.
In questo panorama si sente la mancanza di un accompagnamento educativo rivolto anche ai ragazzi, dedicato alla cultura del videogioco, secondo Malagò: “Come IIDEA, da circa un anno abbiamo avviato un dialogo con il ministero della Cultura e dell’Istruzione, proponendo di realizzare un percorso formativo all’interno delle scuole, una sorta di ABC del videogioco. Un progetto che coinvolgerà sia gli studenti sia gli educatori. I ministeri si sono detti interessati, ora stiamo cercando di capire come passare dalla teoria ai fatti”.
Fonte : Repubblica