Sgarbi resta al governo: “Dimissioni solo annunciate, mia agonia sarà lunga”

“Non sono ancora un ex sottosegretario. Le dimissioni le ho solo annunciate ma le devo ancora negoziare con il governo. In questo momento sono ancora sottosegretario alla Cultura, sia pure con annuncio di dimissioni. La mia agonia sarà lunga”. Lo ha detto Vittorio Sgarbi nel corso di un’intervista all’emittente di Frosinone Teleuniverso a margine di un evento alla Bit di Milano, la Borsa internazionale del turismo. Parole, quelle del sottosegretario, che smentiscono quanto da lui annunciato appena due giorni fa, quando, durante un altro evento nel capoluogo lombardo, aveva annunciato che le sue dimissioni avevano un “effetto immediato”.

Il passo indietro di Sgarbi ha sollevato come da attese dure reazioni da parte dell’opposizione. “Questa pantomima indecorosa deve finire. Intervenga Giorgia Meloni”, ha scritto sui social il leader di Azione, Carlo Calenda. Il sottosegretario era finito al centro delle polemiche a inizio anno in seguito a un’inchiesta della trasmissione televisiva Report, secondo cui Sgarbi sarebbe entrato in possesso di un quadro che sarebbe stato in precedenza trafugato. Il sottosegretario si è sempre detto estraneo ai fatti, ma sul caso ora indaga anche la magistratura.

Le dimissioni (almeno quelle annunciate) sono però arrivate dopo che l’Antitrust ha avviato un procedimento contro il controverso politico italiano a seguito di una segnalazione trasmessa dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Sgarbi avrebbe partecipato a pagamenti a eventi e proposto al pubblico – tramite il sito internet www.vittoriosgarbi.it – l’acquisto di propri libri corredati di dedica personalizzata. Attività che secondo l’Antitrust sono incompatibili con il suo incarico nel governo di Giorgia Meloni.

Il procedimento contro Sgarbi sarebbe nato da una lettera che Dario Di Caterino, ex membro del suo cerchio magico, avrebbe inviato al ministro Sangiuliano, il quale a sua volta ha informato l’Antitrust. In una intervista realizzata da Report e dal Fatto Quotidiano, Di Caterino ha parlato di numerose attività non istituzionali di Sgarbi che sarebbero state pagate in contanti e che potrebbero essere sfuggite agli occhi dell’Antitrust. Secondo Di Caterino, il critico d’arte e politico aveva un tariffario per ogni sua partecipazione a eventi: “Una conferenza vale 3mila euro, uno spettacolo teatrale almeno 5mila euro, la prefazione di un libro 4mila euro. In totale il sottosegretario ha ricavato più di 300mila euro in un anno dalla sua attività professionale. Che occupava gran parte del suo tempo: l’authority ha conteggiato 121 eventi in 12 mesi”, scrive l’Ansa.

Report ha realizzato anche un’intervista a tre ex autisti di Sgarbi. Uno di loro – si scopre dalla trasmissione – avrebbe acquistato per 10 mila euro in contanti un Valentine du Boulogne valutato poi 5 milioni, un altro sarebbe stato usato come prestanome per una società in fallimento e il terzo, multato per alta velocità e privato della patente, sarebbe stato compensato con un assessorato antimafia.

Fonte : Today