Col trattore abbatte cinque divieti con il “limite 30 all’ora” posizionati il giorno prima

Dopo i vari Fleximan (che taglia i pali dell’autovelox), Dossoman (che toglie i dossi che dovrebbero far rallentare le autovetture) e Parkman (che disegna i parcheggi dove non ci sono) in provincia di Treviso è arrivato anche chi se l’è presa contro i nuovi cartelli stradali che segnalano il limite di velocità a 30 chilometri orari in centro città.

Il raid vandalico contro i 30 all’ora

Nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 febbraio sono stati abbattuti cinque cartelli stradali con il limite di velocità 30 che erano stati da poco installati in via Cal Alta a Cappella Maggiore. A dare notizia dell’accaduto è stato il sindaco Mariarosa Barazza che ha espresso l’intenzione di formalizzare la denuncia/querela e riposizioneremo i cartelli. Appena il 26 gennaio il comando di polizia municipale aveva firmato l’ordinanza che istituiva i nuovi limiti di velocità, su disposizione della giunta, anche per venire incontro alle richieste dei residenti e di chi transita a piedi o in bicicletta in certe strade del centro.

mariarosa barazza

Dalle prime testimonianze raccolte dalla polizia locale e dalle tracce rilevate in loco sembra che il responsabile abbia abbattuto i cartelli alla guida di un trattore. Secondo quando si è appurato il provvedimento con i nuovi “limiti a 30 all’ora” aveva innescato diversi malumori, comparsi anche sui social dove in tanti si dicevano favorevoli ai 30 km/h davanti alle scuole, bocciando gli stessi limiti in altre strade cittadine. 

Una storia che ripercorre le polemiche sorte in tutta Italia nell’ultima settimana dopo che il felice esperimento di Bologna – dove l’estensione a tutta la città del limite a 30 all’ora ha portato a un crollo degli incidenti – è stato bocciato dal ministro dei trasporti, il vicepremier leghista Matteo Salvini che al contrario ha emesso una direttiva ministeriale che limita l’applicazione “a strade o tratti di strada tassativamente individuati, nonché giustificati” ad esempio, vicino a ospedali, scuole, asili, centri sportivi.

Una direttiva direttamente applicabile tanto che le ordinanze degli enti locali, se non sono in accordo con le direttive del ministero e con i criteri del codice della strada, possono essere modificate dal ministro, che può “incaricare gli uffici territoriali del ministero a effettuare controlli di merito in relazione a tali provvedimenti”.

Il limite dei 30 km/h resterà valido sempre in presenza di “attraversamenti non semaforizzati” e “in strade ad alta frequentazione di pedoni e ciclisti”. Ma la riduzione del limite massimo di velocità andrà sempre di pari passo con l’indicazione da parte dell’ente locale “degli obiettivi che si intendono raggiungere entro un determinato arco temporale”, e alla scadenza dovrà rivalutare il provvedimento adottato.

Fonte : Today