Il segretario della Lega Matteo Salvini torna chiedere la castrazione chimica dopo il caso della 13enne violentata a Catania: “Davanti ad orrori del genere non può esistere clemenza ma soltanto una cura: castrazione chimica”.
La Lega torna a invocare la castrazione chimica, e lo fa dopo il caso della 13enne stuprata nei bagni della Villa Bellini di Catania. “Ragazzina stuprata da una banda di sette egiziani davanti al fidanzato, minacciato, bloccato e tenuto lontano. Non venitemi a parlare di ‘tolleranza’ o ‘errore’. Davanti ad orrori del genere non può esistere clemenza ma soltanto una cura: castrazione chimica. Conto che la proposta presentata dalla Lega venga votata al più presto”. Sono le parole del vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini sui social.
La ragazzina è stata violentata da due minorenni mentre altri cinque membri del branco guardavano la scena, minacciando e immobilizzando il fidanzato diciassettenne. La castrazione chimica per i casi di violenza sessuale è un vecchio cavallo di battaglia di Salvini. L’ultima volta ne aveva parlato dopo lo stupro del branco a Palermo, la scorsa estate. A settembre la Lega aveva anche depositato al Senato un ddl con cui si introdurrebbe il trattamento farmacologico di blocco androgenico. Secondo la proposta deve essere però il giudice a decidere se somministrare il trattamento, ma se si tratta di una recidiva o di violenza sessuale su minori, scatterebbe in automatico. Già allora Salvini motivava così la richiesta: “Se stupri una donna o un bambino hai evidentemente un problema” e “la condanna in carcere non basta”.
L’idea di ricorrere alla castrazione chimica per punire gli stupratori non è estranea alla destra. Già un emendamento al decreto Sicurezza presentato nel novembre 2018 da Fratelli d’Italia, chiedeva di “introdurre la castrazione chimica per pedofili e stupratori recidivi, da applicare dopo la scarcerazione in aggiunta alle attuali pene previste”. E ancora, l’anno dopo Fratelli d’Italia, in un ordine del giorno al ddl Codice Rosso – poi bocciato dalla Camera – chiedeva che si subordinasse alla castrazione chimica la concessione della sospensione condizionale della pena in caso di condanna per reati sessuali.
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La solidarietà di Meloni
Anche Meloni questa sera ha commentato il caso di stupro a Catania: “Mi colpisce che nel giorno in cui si celebra una giovanissima martire della tradizione cristiana si debba vedere un’altra giovanissima vittima della violenza sessuale”, ha detto la presidente del Consiglio dal palco a Catania, esprimendo “solidarietà” alla vittima, nella giornata in cui a Catania si celebra la patrona della città, Sant’Agata. “Lo Stato c’è e garantirà che sarà fatta giustizia”, ha assicurato la premier.
Fonte : Fanpage