L’intelligenza artificiale è al centro di mega investimenti. Protagonista questa volta è Rebellions, startup con sede in Corea del Sud produttrice di semiconduttori di ultima generazione, che ha appena incassato 124 milioni di dollari in un round di finanziamento di serie B per sviluppare il suo nuovo super chip AI: Rebel che sfrutta la tecnologia a quattro nanometri.
A guidare il round B, è stato il colosso delle telecomunicazioni sudcoreano KT insieme al fondo Shinhan Venture Investment. Non solo, il round è stato sostenuto da investitori provenienti da tutto il mondo come, Pavilion Capital di Singapore, dalla francese Koreyla Capital e dalla giapponese DGDV. Hanno partecipato all’operazione anche: KDB (Korea Development Bank), Noh& Partners, KB Securities, KB Investment, SV Investment, Mirae Asset Venture Investment, Mirae Asset Capital, IMM Investment, KT Investment, Seoul Techno Holdings (società di investimento dell’Università Nazionale di Seoul), Oasis PE, Gyeongnam Venture Investment e SDB Investment.
La startup Rebellions a ottobre 2023 aveva annunciato un importante accordo con Samsung Electronics per sviluppare il chip Rebel, dopo una prima proficua collaborazione con la multinazionale per la realizzazione di ATOM, altro semiconduttore sui data center. Le due società hanno poi rafforzato ulteriormente l’intesa, con un unico obiettivo, entrare da protagonisti nella competizione globale in corso per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Rebellions è oggi valutata 658 milioni di dollari. E quest’ultimo investimento porta l’impresa innovativa in prima linea come la startup di semiconduttori più finanziata della Corea del Sud, con una raccolta totale di oltre 200 milioni di dollari dall’inizio della sua fondazione.
Obiettivo dell’investimento, la produzione dei microchip più avanzati
Con iI nuovo capitale Rebellions punta ad accelerare lo sviluppo del chip Ai, Rebel, e ad assumere nuove figure esperte di settore. Il semiconduttore Rebel sarà prodotto utilizzando il processo a 4 nanometri di Samsung Electronics e incorporerà la tecnologia di memoria HBM3E di Samsung.
L’azienda precisa che questo è l’unico caso in cui sia la progettazione che la produzione avviene tramite partnership a livello nazionale di politica industriale.
“Per cogliere l’opportunità offerta dal mercato dell’intelligenza artificiale generativa – ha commentato Park Sung-hyun, amministratore delegato di Rebellions -, riteniamo che la maturità dell’ecosistema dei semiconduttori della Corea del Sud, la collaborazione e il nostro successo globale nei semiconduttori di memoria siano essenziali. Attraverso lo sviluppo e la produzione di Rebel, siamo determinati a dimostrare la competitività globale dei prodotti sudcoreani nel settore dei semiconduttori”. Rebellions e Samsung Electronics prevedono di completare lo sviluppo della produzione del chip entro la seconda metà del prossimo anno.
Jung Ki-bong, Vicepresidente di Samsung Foundry, a sua volta ha evidenziato l’importanza della collaborazione con la startup Rebellions per il mercato dei semiconduttori “un passo avanti nella volontà di Samsung di rafforzare l’ecosistema dei semiconduttori di sistema a livello nazionale”.
La startup sa perfettamente di poter contare non solo sul supporto del colosso Samsung, ma anche sull’appoggio incondizionato del governo.
La Corea del Sud e il mega cluster di semiconduttori
Il segmento dei semiconduttori è visto come uno dei pilastri essenziali nell’economia della Corea del Sud. Tant’è che il governo sudcoreano a inizio 2024 ha annunciato il progetto di un enorme cluster dedicato alla produzione di semiconduttori che nascerà nel sud della provincia di Gyeonggi, con un investimento totale di 471,4 miliardi di dollari, e che creerà 3 milioni di posti di lavoro tra costruzione, assunzioni e indotto.
L’iniziativa avrà una superficie totale di 21 milioni di metri quadrati e una capacità produttiva mensile di 7,7 milioni di wafer entro il 2030.
I fondi saranno allocati per la costruzione di tredici nuovi impianti di produzione e tre nuove strutture di ricerca e sviluppo. L’obiettivo è quello di creare un mega polo produttivo in cui realizzare chip di memoria, semiconduttori per conto terzi e svolgere ricerca avanzata che coinvolga le principali città a sud di Seoul tra cui Hwaseong, Giheung, Pyeongtaek, Anseong, Yongin, Icheon, Suwon e Pangyo.
Gli investimenti plurimiliardari di Samsung
Nella partita anche Samsung Electronics che prevede di investire un totale di 500 mila miliardi di won (347 miliardi di euro) per il progetto, compreso il budget di 360 mila miliardi di won (250 miliardi di euro) per sei nuovi stabilimenti a Yongin, 33 chilometri a sud di Seoul. Inoltre investirà 120 mila miliardi di won (83,3 miliardi di euro) per costruire tre nuove fabbriche a Pyeongtaek, 54 chilometri a sud di Seoul, insieme a tre fabbriche di ricerca a Giheung con 20 mila miliardi di won (13,9 miliardi di euro).
“Completando in anticipo la costruzione del mega cluster dei semiconduttori, otterremo la massima competitività mondiale nel settore dei chip e offriremo posti di lavoro di qualità per le generazioni più giovani”, ha dichiarato il ministro dell’Industria Ahn Duk-geun.
Con il nuovo cluster, il Paese mira a raggiungere il 10% del mercato globale dei semiconduttori e a migliorare la sua autosufficienza nella catena di approvvigionamento dei materiali chiave portandola, entro il 2030, dall’attuale 30% al 50%.
La competizione tra Paesi e big tech per il controllo del mercato dei semiconduttori continua.
Fonte : Repubblica