La storia vera della morte di Dirk Hamer che ha ispirato la docu-serie Netflix su Vittorio Emanuele di Savoia

Vittorio Emanuele di Savoia è morto a 86 a Ginevra il 3 febbraio 2023. L’annuncio è stato dato, tramite nota, dalla ‘Real Casa di Savoia’. Solo lo scorso anno, nel luglio 2023, Netflix ha pubblicato una docu-serie Il Principe dedicata proprio alla figura di Vittorio Emanuele di Savoia. Il racconto si focalizza in particolare su un omicidio sull’isola di Cavallo, in Corsica, in cui perse la vita Dirk Hamer, per un colpo d’arma da fuoco tirato – secondo le ricostruzioni – dallo stesso figlio dell’ultimo re d’Italia. Una storia, quella della morte del giovane tedesco, che ha rivoluzionato la vita della sorella Birgit Margot Hamer e dello stesso Vittorio Emanuele di Savoia che, era riuscito ad arginare le accuse nei suoi confronti ma dopo 20 anni, a causa di alcune intercettazioni, era stato incastrato. Ma andiamo con ordine. 

È morto Vittorio Emanuele di Savoia

La recensione de Il Principe

La storia vera della morte di Dirk Hamer

Era il 18 agosto del 1978. Un gruppo di ragazzi si trovava in vacanza in Sardegna e decise di andare a fare un’escursione in Corsica e, nello specifico, sull’isola di Cavallo dove la famiglia Savoia era in esilio. Tra questi c’era il miliardario Niky Pende e alcuni suoi amici tra cui la modella tedesca Brigit Hamer che, chiese ai genitori di poter andare a fare questa gita con gli amici ma loro le dissero che sarebbe potuta andare solo insieme a suo fratello. Così, il ragazzo, che all’epoca aveva 19 anni partì per l’isola di Cavallo con sua sorella e i loro amici in barca.

Quella che doveva essere una spensierata giornata d’estate, in barca, tra giovani ricchi e desiderosi di divertirsi diventò una tragedia. Decidendo di dormire sull’isola della Corsica e tornare in Sardegna il giorno dopo, i ragazzi commisero l’errore di prendere il gommone di Vittorio Emanuele di Savoia e questo gesto non fu affatto preso bene dall’erede al trono d’Italia che andò davanti alla barca dei ragazzi nella notte e sparò due colpi con la sua carabina. Uno di questi colpì il giovane Dirk, che era disteso sul letto dentro la barca e lo ferì al punto che, dopo qualche mese, a dicembre dello stesso anno, il ragazzo morì. 

Le accuse a Vittorio Emanuele di Savoia (poi scagionato)

Vittorio Emanuele di Savoia fu arrestato con l’accusa di omicidio di Dirk Hamer. Uno dei suoi proiettili, infatti, aveva colpito l’addome del giovane mentre dormiva sulla barca Il Mapagia della famiglia Leone. La difesa di Vittorio Emanuele sosteneva che il corpo mortale provenisse da qualcun altro che avrebbe sparato durante la colluttazione tra lui e Nicky Pende. La barca, poi, fu subito smantellata senza che la si potesse perquisire. Inoltre la difesa fece notare che i proiettili che colpirono Dirk erano di un calibro diverso da quelli della carabina di Vittorio Emanuele (gli venne contestato però, ma senza prove, di aver sostituito l’arma). Vittorio Emanuele fu prosciolto dalle accuse di omicidio nel novembre del 1991 dalla Corte d’Assise di Parigi e fu condannato solo a 6 mesi di carcere per il porto abusivo della sua arma da fuoco, usata al di fuori della propria abitazione.  

Le intercettazioni nel 2006: “Li ho fregati”

Era il 2006 e, nello specifico, il 21 giugno quando delle intercettazioni fatte durante la presenza di Vittorio Emanuele di Savoia nel carcere di Potenza, arrestato per lo scandalo di Vallettopoli, che venne riaperto il caso dell’omicidio di Dirk Hamer. Il padre di Emanuele Filiberto, infatti, parlando con i suoi amici dentro il carcere e non sapendo di essere intercettato disse di aver “fregato il tribunale francese” ammettendo di aver colpito lui stesso Dirk con il suo fucile. 

“Anche se avevo torto devo dire che li ho fregati. È davvero eccezionale: venti testimoni e si sono affacciate tante di quelle personalità importanti. Ero sicuro di vincere. Io ho sparato un colpo così e un colpo in giù, ma il colpo è andato in questa direzione, è andato qui e ha preso la gamba sua, che era steso, passando attraverso la carlinga”.

Queste parole – che Vittorio Emanuele ha sempre negato – sono state considerate inconsistenti e forzate dalla stampa che, pubblicò il video di questa conversazione rendendolo così di dominio pubblico. Vittorio Emanuele fece causa sia alla sorella di Dirk, Brigit, e al giornalista che lo aveva diffamato in un articolo. Le accuse furono respinte e, nel 2017, la Cassazione ha condannato Vittorio Emanuele a 2 anni di carcere per calunnia nei confronti della sorella dell’Hamer che aveva confermato la sua responsabilità nell’omicidio del fratello, poi pubblicata dal giornalista in un articolo.  

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Fonte : Today