I Green Day sono tornati al 924 Gilman Street, il club di West Berkeley dove è iniziata la loro storia punk rock. Aperto nel 1986 in un edificio industriale dimesso da Tim Yohannan, fondatore di Maximumrocknroll, la fanzine di riferimento della scena punk della Bay Area di San Francisco. Appoggiato dalle autorità locali, e grazie alle regole sui comportamenti (no alcol, no violenza, no razzismo, no omofobia) il Gilman 924 diventa da subito una comunità, il punto di ritrovo di una scena radicale compatta e unita che trova la sua espressione nel punk e nell’hardcore.
«Siamo stati al Gilman più volte da fan che con la nostra band» hanno detto i Green Day, che sono tornati a Berkeley per una puntata speciale dello show televisivo CBS Morning. Su quel palco è nata la scena ska-punk californiana con Operation Ivy e Rancid e il revival punk dei Green Day, AFI e Offspring e sono salite band storiche come i Dead Kennedys. La regola più importante del Gilman 924 è che chiunque abbia un contratto discografico non può suonare. I Green Day hanno lasciato il club con un ultimo concerto il 6 settembre 1993, prima di uscire con Dookie che li ha lanciati al successo nel mondo(sono tornati due volte a suonare solo dopo una decisione dei membri), ma Mike Dirnt e Billie Joe Armstrong ricordano ancora la prima volta che sono entrati al 924 Gilman Street nel novembre 1988 a solo quindici anni con la loro prima band, gli Sweet Children. Il loro nome è ancora scritto sullo spray su una parete del club «Lo abbiamo fatto quando abbiamo registrato qui il nostro primo demo» ha detto Billie Joe Armstrong «Suonavamo su quel palco una volta al mese, e tutti gli altri fine settimana eravamo nel pubblico. Molte volte venivamo ad aiutare a fare le pulizie. Abbiamo imparato tutto qui dentro: l’idea di band come una famiglia, il senso di comunità e l’etica del lavoro».
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Fonte : Virgin Radio