La griglia George Foreman che va in lavastoviglie

L’ex campione dei pesi massimi di pugilato, George Foreman, da anni ha prestato il nome (e il volto) a un brand di griglie e accessori per barbecue di successo. La sua nuova griglia, chiamata non a caso Immersa offre una comodità non indifferente per velocizzare e semplificare la spesso ostica procedura di pulizia dopo aver cucinato. La sua struttura è infatti modulare, con la possibilità di rimuovere il pannello elettronico così da poter inserire le superfici del grill che vanno a contatto coi cibi direttamente nella lavastoviglie. Oppure, se si preferisce il lavaggio a mano, si possono immergere i due pezzi in acqua così da sciogliere e poi eliminare i residui attaccati sfruttando semplicemente il lavandino oppure ponendo tutto in un contenitore separato.

Sono due le dimensioni della griglia George Foreman Immersa con quella small (piccola) e quella medium (media) che propongono superfici di cottura rispettivamente di 23 x 16,5 cm (380 cm²) e di 25,5×20,5 cm (522 cm²). A parte l’ingombro, la struttura è identica, con la soluzione Easy Clean che permette di smontare il pannello frontale e rimuovere la parte elettronica così da inserire in lavastoviglie o immergere in acqua solo le parti in metallo. Rispetto alle normali piastre grill removibili, Immersa garantisce un riscaldamento più rapido del 50% e salva oltre il 35% di spazio, offrendo peraltro un consumo energetico ottimizzato per lo scopo con un 70% di efficienza in più rispetto alla funzione grill dei forni standard. La potenza è regolabile fino a 1100 e 1300 watt massimo ed entrambe le griglie propongono un sistema per compattare e riporre il dispositivo in verticale. La piastra è traforata così da ridurre del 42% il grasso in cottura.

(George Foreman)

Le griglie a marchio George Foreman sono parte del brand Remington e Russell Hobbs. I due modelli della serie Immersa con sistema di pulizia semplificato Easy Clean si possono trovare al prezzo di 89 euro per la versione più compatta e 99 euro per quella media.

Fonte : Wired