Denunciati i primi siti per streaming illegale di calcio all’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) nell’ambito della nuova procedura di blocco, che prevede il ricorso a Piracy Shield, la piattaforma nazionale anti-pirateria. Sono stream.lc, calcio.re e re-fast.myworldiptv.xyz. Wired ha potuto visionare i provvedimenti cautelari adottati dall’autorità, sulla scia delle segnalazioni presentate da Dazn e Lega calcio Serie A, titolari dei diritti sulle partite trasmesse senza autorizzazione dai tre siti. Le tre ordinanze impongono ai fornitori di servizi internet (internet service provider, Isp) accreditati da Agcom di oscurare i tre siti entro 24 ore. Ma non solo: come previsto dal regolamento sulla protezione del diritto d’autore, modificato lo scorso luglio, il provvedimento fa da cornice per future denunce di altre violazioni. Con la possibilità di caricare un ticket su Piracy Shield, provvisto di prove, e attivare il sistema automatico di oscuramento.
Piracy Shield: si parte:
- I 3 siti denunciati
- Il sistema di oscuramento
I 3 siti denunciati
Riavvolgiamo il nastro. Il primo febbraio Piracy Shield, donata dalla Lega calcio serie A ad Agcom per dotare l’Italia di uno strumento tecnico contro lo streaming illegale delle competizioni sportive, è entrata in funzione, dopo un ultimo test condotto il 31 gennaio. E nel primo pomeriggio sono stati firmati i primi tre ordini cautelari, che fuor di gergo tecnico sono i provvedimenti dell’autorità, basati sulle denunce dei titolari dei diritti, attraverso cui si attiva il processo di segnalazione e oscuramento di un sito.
Il 29 gennaio Dazn ha denunciato i siti calcio.re e stream.lc. Il colosso dello streaming ha i diritti per una serie di partite di Serie A e di Serie B. E su entrambi i portali scrive di aver trovato “una significativa quantità di link che danno accesso alla trasmissione degli incontri del campionato di calcio di Serie A” in forma gratuita. Senza che però siano titolati a farlo. Calcio.re è raggiungibile con un indirizzo di posta elettronica di Mail.ru, il principale servizio russo che possiede il social network VKontakte. A registrare il dominio è stata la società Sarek Oy, con sede a Helsinki, in Finlandia, per conto di un’altra impresa, PrivActually limited, insediata a Nicosia, Cipro, considerato un paradiso fiscale. L’hosting del sito è fornito da una società olandese, Peenq, come ha spiegato al Garante delle comunicazioni il gigante della connettività e del cloud Cloudflare, che funge da reverse proxy. Meccanismo simile anche per stream lc. In questo caso il sito fa capo a una società bulgara, Cloud dns, per mezzo di un gruppo francese di Lille, Netim Sarl, mentre fornitrice di hosting è un’attività dello Sri Lanka, Lankacloud.
Lo stesso giorno deposita la denuncia anche la Lega Serie A, che è co-titolare dei diritti sulle partite di calcio. Nel mirino c’è il sito re-fast.myworldiptv.xyz. Una tv via internet (Iptv) pirata che “distribuisce il segnale video agli utenti che, dietro il pagamento di cifre sensibilmente inferiori rispetto agli abbonamenti legali, vengono abilitati alla visione di numerosi canali a pagamento”. In questo caso il dominio è registrato da Go Daddy, gruppo dell’Arizona che si occupa di servizi internet, mentre l’hosting è fornito da BestDc Limited, con sede nei Paesi Bassi.
Fonte : Wired