Honor Magic V2, in prova lo smartphone pieghevole più sottile del mondo

Degli smartphone pieghevoli la cosa migliore che si può dire è appunto che si piegano. Questo si traduce, nel caso di quelli a conchiglia, in un effettivo vantaggio: da chiusi, sono più piccoli di un telefono normale, circa la metà, e pazienza se sono più spessi. Per i modelli più grandi, come il Galaxy Fold, il vantaggio starebbe invece nell’uso con il display principale aperto, che consente di avere più spazio per video, giochi, film pagine web e altro. Ma qui il peso e lo spessore diventano davvero notevoli, e la portabilità ne risente. Il nuovo Magic V2 di Honor risolve brillantemente l’empasse: da chiuso è appena più spesso di un normale smartphone, 9,9 millimetri, e anche il peso non è esagerato, 231 grammi. Però offre due schermi OLED, uno esterno da 6,43 pollici e uno interno da 7,92 pollici, entrambi con frequenza di aggiornamento adattiva di 120 Hz e supporto a HDR10+ e Dolby Vision. Sono nitidissimi, hanno un’eccellente resa dei colori e un’ottima luminosità, che consente di usarli senza problemi anche all’aperto.

Mi piego ma non mi spezzo

La nuova cerniera non è solo più sottile, ma permette anche di avere una piega meno evidente sul display interno rispetto al modello precedente, il Magic Vs. Anzi forse il V2 è tra tutti i foldable in commercio quello che, una volta aperto, si avvicina di più all’ideale dello schermo completamente piatto. E secondo Honor il meccanismo di apertura e chiusura è testato per durare almeno fino a 400.000 piegature.  A differenza di quasi tutti gli altri foldable, tuttavia, il Magic V2 non ha una certificazione ufficiale di resistenza all’acqua, quindi attenzione a usarlo in spiaggia o a bordo piscina (dove sarebbe perfetto per leggere ebook, visto il design). 

Foto

Buono il comparto fotografico, con un obiettivo principale da 50 megapixel, un teleobiettivo da 20 megapixel con zoom ottico 2,5x e un ultrawide da 50 megapixel. Per i selfie, invece, ci sono due fotocamere da 16 MP, una all’esterno e una all’interno. Le immagini sono generalmente nitide, ben esposte e con colori vibranti, qualche volta anche troppo. In condizioni di scarsa illuminazione, il V2 non ci è sembrato all’altezza dei top di gamma nella riproduzione delle sfumature, mentre in alcuni casi l’intervento del sistema di riduzione del rumore è eccessivo, e insieme con i difetti dell’immagine riduce anche i dettagli. Notevole, invece la resa con le macro e utile la possibilità di scattare foto e registrare video con il display piegato, anche se l’interfaccia dell’app Foto non è ottimizzata come sui migliori concorrenti. 

La batteria è divisa in due celle nelle due parti dello smartphone; ha una capienza di 5.000 mAh, garantisce un’autonomia di un giorno e più con un uso ragionevole e supporta la ricarica rapida a 66 W, ma attenzione: il caricabatterie incluso nella confezione, che pure è abbastanza ingombrante. Curiosamente, se si collega l’alimentatore quando lo smartphone è aperto, compare un alert che avvisa come per ricaricarlo più velocemente sia necessario chiuderlo. Manca la ricarica wireless.

In ritardo

Il Magic V2 monta il processore Snapdragon 8 Gen 2, con 512 GB di memoria interna e 16 GB di Ram. Si tratta di un chip potente e fluido, che consente di usare lo smartphone per qualsiasi attività, dal multitasking al gaming, senza surriscaldamenti o rallentamenti. Tuttavia, il ritardo tra l’annuncio in Cina (settembre 2023) e il debutto in occidente (fine gennaio 2024) pone il V2 nella stessa situazione del suo predecessore: come il Vs, arriva sul mercato europeo con un processore che di una generazione precedente rispetto ai modelli top di gamma attuali. Il nuovo Snapdragon 8 Gen 3 non è certo una rivoluzione, ma offre indiscutibili vantaggi sul Gen 2 in due aree cruciali: migliore efficienza energetica e maggiori capacità di intelligenza artificiale generativa. 

Anche sul software si poteva far meglio: il Magic V2 adotta infatti Android 13 con la personalizzazione MagicOS 7.2, che offre alcune funzioni specifiche per i pieghevoli, come la gestione delle finestre, le scorciatoie intelligenti e varie opzioni di multitasking. Non tutte le app si adattano perfettamente allo schermo interno, e alcune vanno forzate manualmente; non è chiaro quanti useranno l’opzione che consente di usare contemporaneamente due giochi; le applicazioni di Honor in dotazione sono nella migliore delle ipotesi di dubbia utilità. 

L’azienda promette quattro anni di aggiornamenti Android e cinque anni di patch di sicurezza, però va tenuto conto che il primo update importante – quando arriverà – non farà altro che mettere il V2 allo stesso livello dei concorrenti. 

Ci piace

  • Sottilissimo e leggero
  • Schermi eccellenti
  • Buon suono

Non ci piace

  • Non è impermeabile
  • Android 13
  • Software migliorabile

In fine

L’Honor Magic V2 segna, a suo modo, una tappa importante nell’evoluzione dei pieghevoli: è il primo che per peso e dimensioni davvero si può paragonare a uno smartphone tradizionale, pur offrendo il vantaggio di un secondo schermo grande quasi quanto quello di un tablet. Un simile risultato si affianca, però, a un hardware non aggiornatissimo, a un software migliorabile e a un comparto fotografico non all’altezza di altri top di gamma. 

Con ogni probabilità nei laboratori di Shenzhen è già pronto un Magic V3 che segna passi avanti proprio in in queste aree, e tuttavia finché continueranno a passare diversi mesi tra il lancio di un nuovo modello in Cina e l’arrivo in Europa la situazione potrebbe ripresentarsi. Bisogna dunque tenerne conto, al momento dell’acquisto, anche perché l’investimento non è di quelli da fare a cuor leggero: il Magic V2 costa 1999,90 euro con uno sconto di 300 euro che abbassa il prezzo finale a 1699,90 euro. Sarà venduto in bundle con un caricabatterie da 66W, una cover e una assicurazione aggiuntiva per lo schermo per i primi 6 mesi, assieme alle cuffie Honor Earbuds 3 Pro o all’Honor Watch 4. Più in là arriverà anche una versione superlusso realizzata in collaborazione con Porsche Design. 

Fonte : Repubblica