Le buone pratiche di sicurezza informatica

Le conseguenze degli attacchi informatici non sono solo economiche. Pensiamo per esempio alla brand reputation, che viene inevitabilmente danneggiata, o all’interruzione di un prezioso servizio. 

Oggi, quindi, è richiesto alle aziende e ai suoi dipendenti un diverso livello di consapevolezza: proteggere i dati e i sistemi è un’attività fondamentale. Per questo bisogna investire in formazione mirata e nella diffusione di buone pratiche di cybersecurity.

Patch di sicurezza e autenticazione a due fattori

Ma quali sono le attività e le azioni da promuovere? Innanzitutto, usare patch di sicurezza, cioè pezzi di codice, installati in alcuni programmi, che migliorano la stabilità dell’applicazione. In questo si possono prevenire molti attacchi esterni.

Un altro step è l’autenticazione a due fattori, la quale garantisce ancora più sicurezza al proprio account. Infatti, oltre a nome utente e password con l’autenticazione a due fattori vengono richieste ulteriori informazioni per confermare la propria identità. Questa prassi è utilizzata anche dai social network più comuni.

SOC e backup dei dati

Uno dei modi migliori per proteggersi dalle crescenti minacce informatiche è un team interno o esterno di professionisti della sicurezza (un Security Operations Centre), che può monitorare e tenere traccia dei pericoli 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Anche impostare un backup periodico dei dati può essere considerata una buona pratica: in caso di attacchi specifici si può ritornare ad avere piena disponibilità delle informazioni. 

Fonte : Today