“Stiamo assistendo ad una carenza di manodopera senza precedenti. Ci sono oltre dieci milioni di posti di lavoro non sicuri solo negli Stati Uniti, e l’invecchiamento della popolazione non farà altro che rendere sempre più difficile per le aziende ampliare la propria forza lavoro. Se vogliamo una crescita lavorativa a ritmo sostenuto, abbiamo bisogno di maggiore produttività, il che significa una maggiore automazione”.
E’ quanto si legge sul sito di Figure AI, startup di robotica AI con sede a Sunnyvale, in California, nata nel 2022 e specializzata nella realizzazione di robot umanoidi dotati di intelligenza artificiale. L’azienda si pone una missione ben chiara “aumentare la produttività, ridurre i costi e creare un ambiente di lavoro più sicuro” il tutto attraverso la progettazione, realizzazione e commercializzazione di robot che eseguano compiti in modo efficiente e sicuro.
Il robot umanoide che ha imparato a fare il caffè in appena 10 ore
Figure AI in questi giorni è al centro di rumors. Secondo una fonte interna di Bloomberg, la startup californiana sarebbe in trattative per la chiusura di un mega round di finanziamento pari a 500 milioni di dollari. Ma c’è di più. Al maxi round parteciperebbero Microsoft che dovrebbe investire una cifra pari a 95 milioni di dollari, e OpenAI che porterebbe un contributo di 5 milioni. Se accadesse, Figure arriverebbe a una valutazione di circa 2 miliardi di dollari. Ricordiamo che a maggio 2023 la startup ha chiuso un round di Serie A da 70 milioni di dollari e ricevuto più di 20 milioni dal suo fondatore, Brett Adcock.
Storia di Figure AI
Ma partiamo dall’inizio. Future AI nasce a settembre 2022 in Silicon Valley a Sunnyvale, ed è fondata da Brett Adcock. Adcock classe 1986, cresciuto nell’Illinois in una fattoria, ingegnere elettronico, è un noto imprenditore seriale con una comprovata esperienza nella “messa a terra” di aziende tecnologiche.
Nel 2013 fonda Vettery, startup AI di ricerca personale che mette in contatto datori di lavoro e talenti, poi acquistata nel 2018 dal colosso svizzero-francese Adecco, per 100 milioni di dollari. Nello stesso anno fonda Archer Aviation, società aerospaziale con sede a San Jose, in California, oggi quotata in borsa (con un IPO da 2,7 miliardi di dollari) che sta sviluppando i velivoli eVTOL. Non solo, l’azienda ha firmato uno storico accordo commerciale da 1,5 miliardi di dollari con United Airlines. Oggi l’unico obiettivo di Brett Adcock è far crescere la sua nuova creatura Figure AI.
Figure sta lavorando ad robot umanoide dal nome Figure 01, primo esemplare al mondo commerciabile pensato per eseguire scopi generici. Le sue attività si focalizzeranno inizialmente su produzione, spedizioni, logistica e vendita, settori in cui c’è una maggiore carenza di manodopera.
Il 5 gennaio, sul canale YouTube dell’azienda è apparsa una breve clip che ritrae il robot Figure 01 mentre prepara un caffè. Azione che lo stesso sarebbe riuscito a imparare guardando un video tutorial sull’argomento per un totale di circa dieci ore.
Nel dettaglio. L’AI generativa, capace di comprendere il linguaggio naturale, consente a Figure 01 di agire in base all’ordine che gli è stato dato, in questo caso preparare una tazzina di caffé. A questa si aggiunge il machine learning che ha permesso al robot di maneggiare e infilare nella macchinetta la cialda. Il tutto attraverso un addestramento durato circa dieci ore, durante le quali il robot Figure 01 avrebbe imparato dai suoi sbagli, ripetendo l’operazione continuamente, fino ad annullare i singoli errori, e compiendo così l’operazione corretta.
I robot umanoidi di Figure e l’accordo con BMW
Di recente l’azienda ha stretto un’importante collaborazione con BMW, l’accordo prevede l’inserimento gradualmente dei robot negli stabilimenti della casa automobilistica, per automatizzare le attività difficili, pericolose e che richiedono tempo.
“L’industria automobilistica, e con essa la produzione di veicoli, si sta evolvendo rapidamente. BMW è impegnata a integrare tecnologie innovative nei nostri sistemi di produzione per portare avanti il ??nostro futuro come leader e innovatore del settore”, ha commentato Robert Engelhorn, Presidente e CEO di BMW Manufacturing.
La startup oggi conta circa 70 persone in organico, per lo più ex dipendenti di Boston Dynamics, Tesla, Apple, Google DeepMind e Alphabet X. “Nelle fasi iniziali dello sviluppo, i compiti degli umanoidi saranno strutturati e ripetitivi, ma col tempo, e con i progressi nell’apprendimento dei robot e nel software, gli umanoidi espanderanno le loro capacità e saranno in grado di affrontare funzioni lavorative più complesse. Non collocheremo umanoidi in applicazioni militari o di difesa. Il nostro obiettivo è fornire risorse per lavori che gli esseri umani non vogliono più svolgere”, ha precisato il fondatore Brett Adcock.
“Stiamo sviluppando un robot umanoide che sarà in grado di lavorare a fianco degli umani, ricoprendo ruoli indesiderati, pericolosi e monotoni”.
Fonte : Repubblica