Per la prima volta nella storia, nel 2023, la Cina è stata il più grande esportatore mondiale di automobili. Un primato che, come riporta Nikkei Asia, era stato per sette anni di fila appannaggio del Giappone, dopo il primo posto della Germania nel 2016. Nel dettaglio, pur aumentando le proprie vendite all’estero del 16%, per un totale di 4,42 milioni di veicoli, il paese del Sol Levante non ha raggiunto il volume di 4,91 milioni di vetture esportate dalla Cina, che ha fatto registrare con questo dato una crescita del 58% rispetto al 2022.
Tra le principali cause di questa eccezionale performance cinese c’è la richiesta da parte del mercato russo, dal quale le case automobilistiche giapponesi e quelle occidentali hanno scelto di ritirarsi in seguito all’invasione dell’Ucraina. Un contributo importante è però arrivato anche dall’aumento dell’80% delle esportazioni cinesi dei veicoli a nuova energia, compresi quelli elettrici.
In questo senso, è molto indicativo il risultato raggiunto da Byd, che nel quarto trimestre dello scorso anno ha superato per la prima volta Tesla nelle vendite globali di automobili elettriche. La società di Shenzhen aveva prodotto nel 2022 circa 1,8 milioni di vetture. Nel 2023, è arrivata a quota 3,5 milioni, mentre l’azienda di Elon Musk si è fermata a quota 2,35 milioni. Secondo alcune stime, nel 2024 Byd arriverà a superare i 4,5 milioni di veicoli prodotti. Una crescita che è figlia anche delle politiche cinesi e del sostegno che il governo ha dato alle case automobilistiche sia per rendere popolari i veicoli a nuova energia (investendo circa 42 miliardi di dollari), sia per spingere le aziende a passare alla realizzazione di veicoli elettrici.
Tutti questi dati preoccupano alcuni paesi occidentali. La Commissione europea sta per esempio valutando l’ipotesi di imporre dazi maggiori sull’importazione di auto cinesi al fine di tutelare le case automobilistiche comunitarie, già impegnate nello sforzo di adeguarsi allo stop alle auto a diesel e benzina previsto per il 2035.
Fonte : Wired