Pupa e lo spot sulla famiglia “non-convenzionale” al Festival di Sanremo
“Sono ormai decenni che la propaganda LGBTQ ci ammorba con queste stupidaggini. Dalla fatina di Cenerentola alle soap, dai social a Hollywood fino alle fiabe Trans a scuola, non esiste più uno spazio risparmiato dalle melensaggini più o meno gaie, tantomeno Sanremo. Ma come mai tanta veemenza?”, così l’onorevole Simone Pillon, già senatore della Lega, commenta lo spot di Pupa che verrà trasmesso durante il Festival di Sanremo e che affaritaliani.it ha pubblicato in esclusiva.
Il cortometraggio, pubblicato per errore sui canali social del brand di make-up e poi prontamente rimosso, è considerato da molti inopportuno ad una visione nazional popolare e per giunta nel programma di massimo ascolto Rai, per via del modello “non-convenzionale” di famiglia che propone. Nel filmato si vede una sposa che molla sull’altare quello che da lì a breve dovrebbe diventare suo marito e fugge con una donna.
“La propaganda non mira certo a cambiare le abitudini di noi adulti – continua Pillon -. L’obbiettivo è normalizzare l’omosessualità per le giovani generazioni, cresciute senza identità sessuale, senza orientamento e incapaci di mettere su famiglia. I numeri non mentono, e la progressione inarrestabile della disforia di genere tra i bambini, curati poi con bloccanti della pubertà o con il coltello del chirurgo è lì a dimostrarcelo”. Secondo il leghista “si tratta di uno spot che andrebbe proiettato in fascia protetta e fuori dalla programmazione di un festival canoro, ma tanto il martellamento arriverebbe da altre fonti. Allora sapete che vi dico? Mettiamo una bella scritta, come sulle sigarette: ‘Questo spot nuoce gravemente all’identità sessuale dei giovani’. E poi la sposa scappi pure con la sua amica, e vadano insieme a farsi benedire”.
Fonte : Affari Italiani