AGI – “Negli ultimi due mesi” sono stati condotti “più di 30 attacchi” da parte dei ribelli Houthi dello Yemen contro le navi commerciali in transito nel Mar Rosso: lo ha riferito il ministro della Difesa Guido Crosetto davanti alle Commissioni Difesa di Camera e Senato. Crosetto ha parlato di “un incremento esponenziale della frequenza e della pericolosità di questi attacchi, ormai di natura militare” che hanno determinato “un evidente salto di qualità” dell’azione dei ribelli. Le risposte militari di Usa e Gran Bretagna “hanno portato a una riduzione delle attività cinetiche degli Houthi di circa il 50% ma è impossibile pensare di riuscire a fermare completamente i ribelli dello Yemen”, che, a parere del ministro della Difesa, “sono il gruppo più organizzato” tra quelli finanziati dall’Iran, “molto più di Hezbollah” e “valgono 10 volte Hamas. Hanno una capacità militare più elevata degli altri”. Crosetto ha spiegato che nella nuova missione europea Aspides nel Mar Rosso “ci sarà almeno una nave italiana per 12 mesi. Valutiamo anche l’invio di assetti aerei con compiti di sorveglianza e raccolta dati”. In ogni caso, bisogna “agire con cautela” e considerare che “l’azione diplomatica deve andare avanti di pari passo con quella militare”.
Del resto, non c’è dubbio che la crisi nel Maro Rosso “minacci non solo la sicurezza della navigazione, ma anche la nostra stabilità economica”. “Dal punto di vista geopolitico – ha avvertito il ministro della Difesa – il perdurare di questa situazione potrebbe portare a una marginalizzazione dei porti del Mediterraneo, con un ulteriore impatto negativo sull’economia globale, europea e italiana in particolare. Il Mar Rosso rappresenta, d’altronde, una via cruciale marittima per il collegamento del vecchio Continente all’Asia: qui transita circa un sesto del commercio mondiale, una buona porzione delle esportazioni di idrocarburi e il 40% del commercio marittimo nazionale”. L’impegno militare dell’Italia nel Mar Rosso richiederà fondi aggiuntivi rispetto a quelli stanziati per l’anno in corso. “Il quadro che si sta delineando – ha osservato Crosetto – prevede un accresciuto impiego delle capacità della Difesa nella regione mediorientale e del Mar Rosso, non preventivabile in fase di predisposizione delle assegnazioni finanziarie per gli impegni del 2024”. “Ritengo che il nostro impegno nel Mar Rosso debba trovare ristoro attraverso finanziamenti aggiuntivi che vanno oltre il perimetro previsto dalla legge di bilancio”, ha aggiunto il ministro. Davanti alle Commissioni Difesa di Camera e Senato, Crosetto ha anche spiegato che intende porre al Parlamento la questione degli aiuti militari all’Ucraina visto che l’Italia sta fornendo “un intervento pari a quello di altri Paesi che hanno un terzo o un quinto del nostro Pil e della nostra popolazione e non stanno dando cose che avevano già”. Al Consiglio informale Difesa con i colleghi Ue ieri a Bruxelles, ha riferito il ministro, “è stato chiesto quale sarebbe stato l’impegno per l’Ucraina nei prossimi anni e io mi sono trovato a tacere come Italia, perchè nel bilancio di quest’anno io non sono in grado di definire quale sarà l’aiuto. Quando la Germania ha annunciato allo stesso tavolo che quest’anno fornira’ 7 miliardi di aiuti ho preferito tacere”, ha concluso Crosetto.
Fonte : Agi