Una nuova terapia a mRna “uccide” le cellule tumorali: come funziona

Sebbene oggi sia associata ai vaccini anti-Covid di Pfizer e Moderna, la tecnologia a mRNA è frutto di studi iniziati già prima dell’inizio della pandemia. Le ricerche sono cominciate ben due decenni fa con l’obiettivo di trovare una cura per i tumori. Con la diffusione del Covid-19 a livello planetario, la ricerca su questa tecnologia si è poi intensificata grazie ai nuovi finanziamenti portando allo sviluppo di numerosi vaccini a mRNA soprattutto in campo oncologico.

Attualmente sono in corso diverse sperimentazioni cliniche, ma ancora pochi sono i vaccini anti-cancro in uso. E’ bene ricordare che si tratta di vaccini terapeutici, studiati cioè non per evitare di sviluppare la malattia (come i vaccini classici) ma per addestrare il sistema immunitario ad attaccare il tumore. Combattono i tumori come se fossero un’infezione, “istruendo” le cellule del corpo a produrre una proteina specifica (antigene tumorale) della cellula cancerosa, in modo che il sistema immunitario la distrugga. A fornire queste istruzioni è l’RNA messaggero (mRNA), trasportato da nanoparticelle lipidiche all’interno delle cellule dell’organismo. Tuttavia, non è facile trovare il modo di indirizzare l’mRna verso l’area del corpo specifica colpita dal tumore. Le nanoparticelle lipidiche sono infatti in grado trasportare l’mRna in molti tessuti attraverso le cellule, ma non possono condurlo in un punto specifico. Questo rappresenta un grosso limite allo sviluppo di cure anti-cancro. L’azienda di biotecnologie Strand Therapeutics con sede a Boston sembra però aver trovato una soluzione.

La prima terapia con mRNA programmabile in oncologia

Strand Therapeutics ha scoperto il modo per “programmare” l’mRna in modo che si attivi solo in alcuni tipi di cellule, in determinati momenti e in quantità specifiche. Questa terapia innovativa utilizza l’mRna per far produrre l’interleuchina 12 (o Il-12), una proteina che stimola le cellule immunitarie in modo che diano inizio a una serie di reazioni a catena e distruggano le cellule tumorali che si trovino nel punto in cui è stata rilevata la proteina. “Il nostro mRna – ha spiegato Becraft, CEO e co-fondatore della Strand Therapeutics – entra nel tumore e fa in modo che secerni la proteina. Il tumore diventa essenzialmente una fabbrica”.

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Le sperimentazioni precedenti 

Le prime sperimentazioni sull’interleuchina 12 sono iniziate negli anni ’90, poichè si pensava che questa proteina potesse essere utilizzata per sviluppare terapie antitumorali effiaci. Tuttavia, gli studi – in cui la proteina veniva somministrata direttamente nel flusso sanguigno – sono stati interrotti perché la terapia scatenava una grave reazione infiammatoria in tutto il corpo causando effetti collaterali tossici sui pazienti.

Il nuovo approccio della Strand Therapeutics

Per evitare questi effetti collaterali, i ricercatori della Strand Therapeutics hanno progettato un insieme di istruzioni chiamato “circuito genetico” che fa sì che l’mRna produca la proteina infiammatoria (l’interleuchina 12) solo quando rileva il microambiente tumorale, distinguendo dunque le cellule tumorali da quelle sane. Se l’mRNA dovesse finire in una zona dell’organismo diversa da quella del tumore, si autodistrugge così come programmato dal circuito genetico. “Abbiamo progettato l’mRna – ha spiegato Becraft – per far sì che si disattivi nel caso in cui si ritrovi in un posto diverso da quello che vogliamo”.

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La sperimentazione sull’uomo

L’azienda ha annunciato che il 22 gennaio la Food and drug administration (Agenzia statunitense che regolamenta i prodotti farmaceutici) ha dato il via libera a uno studio clinico per testare questa terapia in pazienti affetti da tumori solidi (caratterizzati da una massa compatta di tessuto). La selezione dei partecipanti inizierà in primavera. Sarà la prima volta che una terapia a base di mRna programmabile verrà testata sugli esseri umani. “STX-001 (il nome della terapia) – ha affermato Becraft – ha il potenziale per diventare la prima terapia con mRNA programmabile in oncologia. Siamo entusiasti di ricevere l’autorizzazione per portare avanti il nostro programma sui pazienti. STX-001 rappresenta un nuovo promettente approccio per il trattamento dei tumori solidi”.

Prospettive future

Per il momento i ricercatori della Strand stanno sperimentando la terapia su tumori facili da raggiungere, come il melanoma e il cancro al seno, per dimostrare che l’approccio funziona ed è sicuro. Nella sperimentazione sull’uomo, l’mRna verrà iniettato direttamente nei tumori per verificare quanto localizzato è l’effetto. In futuro, inietteranno l’mRna “programmato” in tutto il corpo per trattare tumori che si trovano in punti più difficili da raggiungere. La speranza è che l’effetto della terapia si attivi in maniera automatica solo quando si trova in presenza di determinati tipi di cellule e tessuti.

Fonte : Today