Un uomo inseguito e trafitto con uno spiedo. Un altro sorpreso di notte, a casa sua nel sonno: gli hanno pugnalato la coscia con un paio di forbici, poi lo hanno preso a sprangate tra le lenzuola. Minorenni picchiati e sfregiati per strada. Incendi dolosi. E armi. Tre ragazzi con un revolver, immortalati su Instagram. E anche una pistola semiautomatica, che appare nel video durante un loro viaggio in auto. L’isola della Maddalena d’estate è un paradiso. Ma d’inverno l’abbondanza di soldi, incassati dai turisti, e di spacciatori, rimasti senza clienti, può trasformare la vita quotidiana in un inferno.
Quasi tutti i fine settimana una rissa. E la paura di ogni genitore che il prossimo pestaggio gratuito tocchi al proprio figlio. Ma intanto le vittime, per il terrore di ritorsioni, evitano di fare denuncia. Risalire a chi eventualmente rompe la cappa di omertà non è difficile nel paese che ospita le vacanze di famosi magistrati, politici, attori e musicisti. Ma che, nella bassa stagione, scende a poco più di diecimila abitanti (foto sotto).
Sassari, il capoluogo che rifornisce di cocaina tutta la provincia, è quasi a tre ore di macchina. Tempio Pausania, sede della Procura più vicina, a quasi due ore. Olbia a un’ora e mezzo. Distanze che hanno permesso alla banda di giovani gangster di trasformare La Maddalena nel proprio protettorato criminale.
Sui social l’appello alle forze dell’ordine
In attesa che la stazione locale dei carabinieri fermi l’ondata di impunità, sui social qualcuno sollecita l’applicazione del codice barbaricino, la regola tramandata oralmente dalla civiltà pastorale sarda: ammetteva la vendetta, di fronte alla violenza contro la propria comunità. La convinzione è che, nei raid della gang che ha preso il controllo del paese, prima o poi ci scappi il morto.
Potrebbe toccare al rivale di turno. Oppure a uno dei giovani armati che si vedono nelle immagini su Instagram. Scimmiottano i rapper della periferia di Milano. Il bellissimo arcipelago e la vicina Costa Smeralda sono attraversati dalla rotta che porta quintali di cocaina sudamericana dalla Spagna all’Italia. Le inchieste giudiziarie di una decina di anni fa hanno scoperto yacht e barche a vela imbottiti di droga. I pescatori sanno che ancora oggi viene scaricata lungo le coste disabitate.
Il traffico di droga da Sassari a Genova e Roma
Il viaggio prosegue su auto e Tir che, a bordo dei traghetti in partenza da Olbia e Arbatax, arrivano a Genova oppure a Civitavecchia, per lo spaccio a Roma. D’estate una grande quantità rifornisce i Vip in vacanza. Per il resto dell’anno, quella che avanza intossica la vita a molti insospettabili di ogni età. Un giro di affari di centinaia di milioni gestito dalla ‘ndrangheta, che anche alla Maddalena ha il suo ambasciatore.
‘Ora io dico: aspettiamo che un figlio, un amico, una fidanzata perdano la vita o si facciano molto male? – scrive un abitante su Facebook -. Le forze dell’ordine? Volete costringere le persone ad adottare il codice barbaricino? Io personalmente lo sposo e lo stimo dalla mia nascita. Fatemi sapere”. Sotto accusa è il presunto capobanda, un ragazzo della zona: ”È mai possibile che le forze dell’ordine non gli facciano niente? Fino a quando non scappa il morto”, chiede una residente. “Io un giorno ho parlato con due ragazzi delle forze dell’ordine dopo che lui la sera ha creato un grande disordine – continuano i commenti su Facebook – e la loro risposta è stata che loro avevano le mani legate perché nessuno lo denunciava, mentre pochi giorni fa vengo a sapere che di denunce ne ha parecchie”. Ovviamente, se sono denunce vecchie e già arrivate a giudizio, non fanno testo.
Assalto allo stand della Marina militare
”Aspettiamo fatti più gravi? Forse bisogna davvero ricorrere al codice barbaricino perché qui nessuno fa niente e chi fa qualcosa rischia anche di non poter più dormire la notte per paura di ritorsioni”, scrive una ragazza. E aggiunge: ”Io spero che questa situazione venga presa in mano da chi di dovere, perché gli animi all’isola si stanno scaldando”.
I raid punitivi avvengono sotto gli occhi di tutti. ”Il primo che ricordo – racconta un anziano turista, che passa gran parte dell’anno alla Maddalena – risale al 4 luglio. Piena estate, isola zeppa di vacanzieri. Uno della gang litiga con alcune persone di fuori, presumo per ragioni di spaccio. Le prende. Lui raduna la banda e riappare con decine di ragazzini armati con quello che trovano. Tra le cose, coltelli e chiavi inglesi. Il tutto nella piazza principale, con urla e minacce. Hanno invaso perfino lo stand della Marina militare che aveva organizzato un evento. Il raid è continuato con un carosello sulle moto”.
L’allarme in paese per i video con le armi
”So di almeno sei o sette aggressioni di questo tipo – continua il turista, che ha chiesto l’anonimato per evitare ritorsioni -. C’è anche una pugnalata con uno spiedo a un ragazzo senegalese, accusato di contendere la piazza ai giovani gangster. Hanno morsicato su una guancia un ragazzino e rischiato di uccidere un imprenditore con un potente calcio in faccia. Un’altra rissa, con incendio di un’auto e di un furgone, è scoppiata dopo una lite. Una notte sono entrati nella casa di un uomo, con cui avevano avuto una colluttazione. Lo hanno sorpreso nel sonno e gli hanno piantato una forbice nella coscia. Poi l’hanno preso a sprangate nel letto. Ma potrei andare avanti con altre aggressioni”.
L’ultima della serie, finora, risale a sabato 27 gennaio. Una rissa in un bar. Nel frattempo i due video con le armi sono stati rimossi dal proprietario del profilo Instagram. Le immagini in questo articolo sono state estratte da quei fotogrammi. L’aspetto è di armi vere, visto che non mostrano il tappo rosso obbligatorio per le pistole giocattolo. E questo aumenta le preoccupazioni sull’isola che, durante l’estate, ospita anche personalità sotto scorta. ”Sembra un film di fantascienza – scrive sui social un abitante che conosce uno dei ragazzi coinvolti -. Resta comunque un essere umano che per quanto stia sbagliando, dietro c’è un perché… Ma tutto tace”.
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Fonte : Today