Per la prima volta è stato proiettato in aula uno spezzone del video che mostra la notte della presunta violenza sessuale di gruppo verso una studentessa ormai 23enne per cui sono a processo Ciro Grillo e i suoi tre amici, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia.
I fatti risalgono a una vacanza in Costa Smeralda del luglio 2019. La visione del video era stata richiesta dalla difesa dei quattro ragazzi, in quanto servirebbe a “dimostrare che la giovane era consenziente ai rapporti sessuali”.
La ragazza non aveva mai visto il filmato in precedenza: “Non ne ha mai voluto sapere niente – aveva spiegato nelle scorse udienze la sua legale, Giulia Bongiorno – Un video sconvolgente e non so cosa succederà quando li vedrà”. E anche oggi, la ragazza ha deciso di uscire dall’aula per non assistere alla visione di quegli attimi. Un segno di quella “estrema vulnerabilità” psicologica per la quale la sua legale aveva presentato richiesta di audizione protetta. Motivata, appunto, dalle condizioni psicologiche particolarmente delicate della sua assistita.
L’audizione protetta
Alla richiesta sono allegate due valutazioni, una dello psichiatra e l’altro della psicologa della ragazza, le quali hanno testimoniato l’aumento delle dosi della sua terapia farmacologica. Nell’istanza si sottolinea poi che la giovane, nelle quattro udienze già tenutesi, ha già risposto a circa 1400 domande, per un totale di 22 ore di udienza.
Viene quindi in sostanza evidenziato lo stress psicologico e la fatica emotiva della presunta vittima, alla quale il presidente del Tribunale, Marco Contu, ha quindi concesso l’audizione protetta. Un drappo nero separa la giovane dagli imputati, così da impedire gli sguardi diretti tra lei e i legali dei quattro imputati.
Fonte : Today