Ilaria Salis, l’Ungheria respinge le accuse di detenzione in condizioni disumane: “Misure adeguate ai reati commessi”

“I media di sinistra e i gruppi per i diritti umani hanno lanciato un attacco orchestrato contro l’Ungheria” volto a “distruggere le buone relazioni politiche” tra Budapest e Roma”. È questo il duro commento del governo ungherese sul caso di Ilaria Salis, la maestra 39enne, da quasi un anno in carcere a Budapest in condizioni disumane con l’accusa di aver aggredito dei neonazisti che nel presunto pestaggio avevano riportato prognosi di una settimana. 

Ilaria Salis è accusata di “reati gravi” ed è per questo che “le misure adottate nei suoi confronti sono adeguate”, ha scritto su X il portavoce del premier ungherese Viktor Orban, Zoltan Kovacs, pubblicando un video dell’aggressione e spiegando che riguardo alla 39enne “i reati in questione sono gravi, sia in Ungheria sia a livello internazionale. Le misure adottate nel procedimento sono previste dalla legge e adeguate alla gravità dell’accusa e del reato commesso”. Il modo in cui la cittadina italiana è stata portata in tribunale a Budapest “non è disumano, proprio no. È stata presa sul serio a causa della gravità del crimine di cui è accusata”. Inoltre, ha aggiunto Kovacs, ”le condizioni di detenzione della sospettata rispettano tutti gli standard della Ue”. Standard che però non prevedono una detenzione tra topi, cimici e pasti razionati. Citando uno scritto di Salis, Kovacs afferma che ”è una menzogna l’affermazione secondo cui sono presenti ratti” nelle carceri che ”soddisfano elevati standard igienici”. A dimostrazione della sua tesi viene quindi citato il fatto che ”durante la pandemia di Covid non si è sviluppato alcun focolaio della malattia nelle carceri ungheresi”.

Per Ilaria non arriva quindi un segnale di speranza. La 39enne non potrà scontare gli arresti domiciliari in Italia in sostituzione del carcere. Lo ha chiarito il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, spiegando che per la 39enne “è “impossibile l’estradizione dall’Ungheria perché non ha commesso reati” nel nostro Paese e potrà “essere espulsa dall’Ungheria in caso di condanna”. Se l’Ungheria decidesse “di metterla agli arresti domiciliari” allora Salis potrà “venire in Italia” a scontare la condanna “su richiesta del suo avvocato” ha detto Tajani ospite di Bruno Vespa a “Cinque Minuti”. Ciò potrà avvenire però solo dopo l’autorizzazione ungherese. Quello che non può accadere, ha precisato il titolare della Farnesina, è che Salis “passi da un carcere ungherese ai domiciliari in Italia. Ci deve essere un passaggio dai domiciliari ai domiciliari”. In sostanza si attende la richiesta di domiciliari da parte della difesa per poter trasferire Salis nel nostro Paese.

“Dopo l’incontro di ieri dell’ambasciatore d’italia a Budapest con il ministro della giustizia ungherese – ha reso noto il vicepremier -, il procuratore generale ungherese è andato in carcere per verificare le condizioni della detenuta. La Salis ha incontrato poi una psicologa e una assistente (che parla italiano). I genitori l’hanno visitata e poi hanno pranzato con l’ambasciatore. Il Governo ungherese sta rispondendo alle richieste italiane, fatto salvo il percorso che seguirà la magistratura ungherese”.

La maestra elementare di Milano, 39 anni, militante antifascista, è da quasi un anno in carcere a Budapest in condizioni disumane con l’accusa di aver aggredito dei neonazisti che nel presunto pestaggio avevano riportato prognosi di una settimana. Per l’ordinamento ungherese questa “lesione” è però equiparata al tentato omicidio, tanto che secondo la difesa rischierebbe fino a 24 anni di carcere.

La Lega attacca Ilaria Salis, il padre: “Da Salvini uscita fuori luogo”

Intanto è polemica per gli attacchi rivolti dalla Lega alla militante antifascista. “Se fosse dimostrata colpevole, ovviamente sarebbe incompatibile con l’insegnamento in una scuola elementare italiana” ha fatto sapere il vicepremier Salvini. Che poi ha aggiunto in un post su X: “Non sarei felice se Salis fosse l’insegnante di mia figlia”. Il Carroccio però si è spinto anche oltre, rinfacciando alla militante il fatto di essere finita a processo nel 2017 per l’assalto a un gazebo della Lega. Come precisato dal legale di Salis la donna fu però assolta con formula piena: aveva partecipato solo al corteo, tanto che lo stesso pm aveva ritenuto di non chiedere la condanna. 

“Va bene tutto ma non si possono fare dichiarazioni di questo tipo” ha detto all’Ansa Roberto Salis, padre della 39enne, commentando la frase di Salvini secondo cui “è assurdo che Ilaria faccia la maestra”. L’uscita di Salvini “mi è parsa fuori luogo” ha aggiunto. Parlando con l’Adnkronos Roberto Salis ha detto di aver incontrato la figlia e di averla trovata “meglio di lunedì, era più rilassata, non aveva il carico di emozioni che gli dava dopo 12 mesi rivedere i suoi amici, genitori e avvocati tutti in aula per lei: è stato emotivamente molto impegnativo, oggi invece era più rilassata e stava meglio. Siamo moderatamente ottimisti”. 

Lunedì prossimo il caso di Ilaria Salis sarà discusso dalla plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo che affronterà anche il tema della situazione dei detenuti nelle carceri ungheresi Sono previste dichiarazioni della Commissione e un giro di interventi dei gruppi politici, ma non ci sarà nessuna risoluzione. 

Fonte : Today