Lo storico carnevale di Ivrea sta per tornare

· Il logo del Carnevale viene chiamato “Pich e Pala”.

· La Vezzosa Mugnaia e il Generale sono i personaggi principali del Carnevale; accompagnati dal Corteo Storico, devono rispettare un rigoroso Cerimoniale in ogni momento.

· Sono circa 100.000 gli spettatori che lo Storico Carnevale di Ivrea attira ogni anno. 9000 i quintali di arance utilizzate durante la Battaglia. 9 le squadre a piedi e circa 54 i carri divisi tra pariglie e tiri a quattro.

· Il Sindaco di Ivrea il Giovedì Grasso cede i suoi poteri e le chiavi della città al Generale.

· L’identità della Vezzosa Mugnaia deve rimanere segreta fino alle 21 del Sabato Grasso, momento in cui viene proclamata dal Sostituto Gran Cancelliere dal balcone del Municipio.

· Si può dire che a Carnevale il Berretto Frigio rappresenti un vero e proprio marchio di eporediesità. Lo si deve indossare a partire dalle 14.30 di Giovedì Grasso non soltanto per evitare, nei tre giorni della battaglia delle arance, di essere fatti oggetto di lancio – proprio come vogliono la tradizione e l’Ordinanza del Generale – ma anche e soprattutto come espressione di partecipazione attiva alla manifestazione.

· I cavalli sono una componente importante del Carnevale. A Ivrea si svolge ogni anno la Fiera di San Savino, seconda in Italia solo a quella di Verona. Eporedia, nome originario della città, era una città romana all’imbocco della Via delle Gallie sede di una stazione di posta per il rifornimento e cambio dei cavalli. Degni di nota sono le bardature e i finimenti dei cavalli utilizzati durante il Carnevale.

· Fagiolate rionali. I fagioli grassi sono certamente il piatto che meglio rappresenta la lunga tradizione gastronomica legata al Carnevale. La tradizione delle fagiolate benefiche risale al Medioevo, quando razioni di fagioli, bene prezioso nell’alimentazione dei popolani, erano distribuite dalle Confraternite eporediesi ai poveri.

· L’evento gastronomico che chiude lo Storico Carnevale di Ivrea, in concomitanza con il primo giorno di Quaresima, è la Polenta e Merluzzo, organizzato dal Comitato della Croazia.

· Oltre al toponimo, a Ivrea alcune piazze hanno almeno un altro nome. Piazza Ferruccio Nazionale è conosciuta anche come piazza Vittorio Emanuele II, ma è detta piazza di Città; piazza Gioberti è detta invece piazza Maretta.

· Nel 1858 in occasione dell’introduzione della figura della Mugnaia nel Carnevale il professor Ferdinando Bosio scrive “La Canzone del Carnevale di Ivrea”, messa poi in musica dai Maestri Lorenzo Olivieri e Angelo Burbatti.

· Nell’Ottocento le arance, frutto esotico e non comune, venivano usate come segno di omaggio e lanciate dai balconi della città, garbatamente prima e con più accanimento poi, durante il Corso di Gala. A questa consuetudine si fa risalire l’origine della Battaglia delle arance, scesa successivamente nelle piazze.

· Il gruppo dei Pifferi e Tamburi trae le sue origini dalle bande militari che accompagnavano anticamente gli eserciti. La data di costituzione risale al 1808, anche se la loro tradizione musicale è di fatto accertata fin dal XVI sec.

Fonte : Wired