La sensazione è quella di un deja-vu. Esattamente un anno fa, con i dubbi e le perplessità legate all’apporto in “solido” fornito da Cabral e Jovic, era circolato dalle parti di Firenze il nome di Andrea Belotti, utilizzato a singhiozzo a Roma e pista apparsa percorribile per conferire maggiore efficienza in termini di gol. All’epoca non se ne fece nulla, ma a distanza di dodici mesi esatti la tonalità della fumata è quindi cambiata dal nero di gennaio 2023, al bianco di questo 31 gennaio 2024, con l’immagine leggermente sfocata di un “gallo” in lontananza – tra le maglie della rete di una porta del Viola Park – a fornire sul profilo ufficiale social del club l’inconfondibile indizio di una trattativa andata positivamente a termine.
Arriva quindi il momento del “Gallo-day” al Viola Park, ricongiuntosi a quella società che in passato lo aveva corteggiato, pronto a tornare a…cantare dopo un anno e mezzo nella Capitale con più ombre che luci in chiave realizzativa. Circa 2000 minuti in campo (e 21 presenze dal primo minuto) nella stagione scorsa con quattro centri all’attivo, la metà nel corso di quella attuale con sei reti – due doppiette, alla Salernitana ed al Servette in Europa League – che costituiscono un bottino comunque pallido in considerazione delle 113 marcature nei sette anni di permanenza al Torino, diluite nelle 251 presenze collezionate.
È un Belotti che arriva a Firenze quasi in…contropiede, in quanto l’arrivo di un nuovo “numero 9” era apparso ai più subordinato alla sistemazione in un altro club di Nzola, il quale ha sempre però manifestato l’intenzione di non lasciare i viola. Cosa che pertanto mette Italiano nelle condizioni di avere ben tre alternative come riferimento centrale offensivo. È insomma arrivato prima un centravanti di un esterno, ruolo in cui i sondaggi di mercato della dirigenza sono stati costanti già da diverse settimane. L’ultimo nome ad ingolosire la piazza è quello di Gudmundsson, ma è anche quello – tra le varie opzioni sul tavolo – che richiede lo sforzo economico maggiore, visto il che il Genoa non sembra intenzionato a scendere dalla prima richiesta di 30 milioni di euro, forte anche dell’apprezzamento di molte altre società nei confronti della punta islandese. Ma con 24 ore di tempo prima della fine delle contrattazioni, il mercato può ancora riservare altri colpi di scena.
Fonte : Today