Bologna, cosa è successo dopo l’introduzione del limite a 30 chilometri all’ora

È ancora presto per trarre conclusioni definitive, ma i primi dati raccolti a Bologna nelle prime due settimane di città con un limite di 30 chilometri all’ora in molte strade del Comune sono incoraggianti. “Meno incidenti e meno gravi”, così si legge nel report pubblicato sul sito del Comune. Rispetto allo stesso periodo del 2023 si sono registrati 25 incidenti in meno, 14 con feriti in meno, e uno mortale in meno (nessuno nel 2024 mentre nel 2023 si era registrato un morto). Inoltre, sono calati del 27,3% i pedoni coinvolti in incidenti. Un trend che avvalora le tesi e le statistiche delle associazioni che a gran voce da anni chiedono l’introduzione delle città a 30 all’ora. Al di là di questi valori numerici e alle percentuali, è rilevante notare il trend complessivo di diminuzione degli incidenti e dei feriti, che ha toccato i suoi picchi del decennio, nel 2022, proprio a Bologna.

L’assessora con delega alla mobilità di Bologna, Valentina Orioli, ha spiegato che “i dati più consolidati statisticamente saranno disponibili dopo un periodo più esteso, approssimativamente sei mesi. Tuttavia queste tendenze rispecchiano gli esiti positivi riscontrati nelle città europee che abbiamo citato frequentemente nei mesi scorsi, dimostrando che limitare la velocità a 30 km/h ha portato a minori incidenti, con conseguenze meno gravi e un minor coinvolgimento di pedoni“. Una molto citata ricerca condotta dall’International transport forum – organizzazione intergovernativa focalizzata sui trasporti e sulla sicurezza a livello globale – evidenzia che una riduzione della velocità del traffico si correla con una diminuzione sia del numero di incidenti che della loro gravità. In particolare, un aumento dell’1% della velocità media porta a un incremento del 2% negli incidenti con feriti, del 3% negli incidenti gravi e mortali, e del 4% negli incidenti mortali.

Come si articola il piano 30 chilometri all’ora di Bologna

Bologna è la prima grande città italiana ad adottare il limite di velocità di 30 chilometri all’ora in molti tratti, mantenendo i 50 chilometri all’ora come velocità massima consentita sulle arterie a traffico veloce. Questa limitazione dei 30 chilometri orari coinvolge circa il 70% delle strade dell’intero centro urbano, ma percentuale aumenta quasi al 90% considerando solo il perimetro della zona più densamente abitata della città. Il capoluogo emiliano potrebbe diventare un esempio per molte altre città.

Infatti anche a Milano si è discusso di abbassare la velocità da 50 a 30 chilometri all’ora. Alcune città europee hanno già introdotto limiti di 30 km/h nelle zone urbane con successo: Grenoble in Francia, Oslo e Bilbao hanno ottenuto notevoli risultati nella riduzione delle vittime della strada e dei feriti gravi. Altri esempi positivi provengono da Graz in Austria, Helsinki in Finlandia, Valencia in Spagna, Zurigo in Svizzera e Lille in Francia.

Fonte : Wired