Sting, tutta verità e i segreti dietro la pratica del sesso tantrico

Nel 1993 la rivista britannica Q pubblica un lungo articolo in cui Sting conversa di musica, scrittura, fama e vita privata con Bob Geldof e lo scrittore Adrian Deevoy e fa quella che probabilmente è la dichiarazione più famosa della sua intera carriera. Bob Geldof chiede a Sting se «Lo Yoga funziona». È un riferimento alla grande passione di Trudie Styler, che Sting ha sposato nel 1992, e che ha reso molto popolare lo yoga in Inghilterra anche pubblicando una serie di DVD dedicati alla pratica.

Sting risponde dicendo: «Sì funziona e ti può portare davvero ad un altro livello, soprattutto nel sesso. Nello yoga il sesso è una fonte di energia spirituale che termina quando tu decidi. Per questo puoi continuare a fare sesso per sei o sette ore senza fermarti». È un rapido riferimento alla filosofia del sesso tantrico (che rientra nelle discipline orientali come lo yoga e la meditazione), un insieme di pratiche e rituali sessuali che considerati sacri che permettono al corpo e alla mente di liberarsi completamente e provare sensazioni molto profonde ed intime (il cosiddetto “orgasmo dell’anima”) di grande valore spirituale più che fisico.

«Il Tanta coinvolge dei muscoli che l’uomo normalmente non è abituato a controllare» spiega Sting. Senza volerlo, in quel momento l’ex cantante dei Police lancia ancora di più al successo la sua carriera solista (il suo terzo album The Soul Cages del 1991 ha debuttato al numero uno in Inghilterra, il successivo Ten Summoner’s Tale del 1993 arriva nella Top 20 in America) conquista generazioni di pubblico femminile ma si attira addosso anche decenni di parodie e prese in giro.

Nel 2003 pubblica l’album Sacred Love, in cui riprende il concetto di un «amore sacro», una unione spirituale alla quale tutti aspiriamo: «Tu sei la mia religione / Tu sei la mia chiesa / Il Sacro Graal alla fine della mia ricerca / Mi sono inginocchiato abbastanza a lungo per pregare? / Ho girato il mondo alla ricerca dell’amore sacro».

Nel suo libro Lyrics in cui analizza i testi delle sue canzoni dai Police agli album solisti, Sting torna a parlare di quella frase «Che si è diffusa nel mondo come un virus grazie ai media, che sono ossessionati dagli argomenti volgari e non sono in grado di capire che il sesso possa essere sacro». Una presa di posizione contro l’abitudine di cercare sempre lo scandalo (anni prima del fenomeno clickbait): «Per i media il sesso è scandaloso o serve per vendere un prodotto, e così l’erotismo che è la forza più potente della natura viene svalutata fino a diventare priva di qualsiasi importanza». Nel 2014 invece, durante un’intervista con James Lipton per il programma Inside The Actor’s Studio, Sting chiude la questione con ironia e umorismo britannico dicendo che la famosa dichiarazione sulle sette ore di sesso è vera: «Ma comprende anche la cena e magari un film».    

Fonte : Virgin Radio