AGI – L’anno scorso i cyber attacchi nel nostro Paese hanno fatto registrare “un incremento significativo” rispetto al 2022: sono stati 1.411, una media di 117 al mese. Sono dati dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale citati dal sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, nel corso di un’audizione davanti alla commissione Difesa della Camera dei deputati.
Da un anno e mezzo a questa parte, ha ricordato il sottosegretario, si registra “una forte vitalità dei gruppi di attivisti filorussi, essenzialmente con attacchi di tipo Ddos, mentre dall’ottobre scorso sono aumentati anche gli attacchi di gruppi filopalestinesi. “Particolarmente pesanti” per l’Italia sono gli attacchi di tipo ransomware, che ci vedono “tra i Paesi europei più colpiti” (al terzo posto, ndr) mentre un’altra criticità è quella rappresentata dagli “attacchi a strutture sanitarie”, che oltre alla sottrazione di dati, possono creare problemi a sale operatorie e attività tecniche di diagnosi.
C’è un problema culturale che riguarda le nostre amministrazioni, pur con tante felice eccezioni: non c’è ancora sufficiente consapevolezza di quanto la cybersecurity sia un elemento fondamentale”. Lo ha detto il sottosegretario Alfredo Mantovano, autorita’ delegata per la sicurezza della Repubblica, nel corso di una audizione davanti alla commissione Difesa della Camera.
“Una delle mie prime esperienze risale al novembre 2022, quando avevo appena assunto le delega – ha raccontato Mantovano – e l’allora direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale mi telefonò dicendo che non riusciva a rintracciare nessuno di una certa amministrazione che risultava colpita da un attacco hacker. Mi attivai e trovammo il contatto in pochi minuti ma che cosa era successo? Era sabato pomeriggio… è indice di una certa mentalita’, qualcosa del genere anni prima era accaduto al capo della Polizia De Gennaro che aveva fatto mandare un fax di ricerca a un importante Paese occidentale. Peccato che fossero le 14.01 di un venerdì e che il fax sarebbe stato letto solo il lunedì successivo quando il ricercato era a migliaia di km di distanza”.
“È la legge a prevedere l’istituzione di una struttura ad hoc per la tutela cyber – ha ricordato il sottosegretario – tante amministrazioni gia’ ce l’hanno, e spero non ci sia bisogno di un commissario perchè in questo campo attendere significa solo spendere di piu’ una volta subito il danno”.
Fonte : Agi