La scena è nota a molti: l’interruttore della distribuzione elettrica è al confine della proprietà, fuori dalla recinzione se si vive in una villetta a schiera o nel locale contatori del seminterrato se si vive in un condominio. Il forno è acceso per fare una torta, la lavatrice sta lavando e dopo la doccia accendiamo l’asciugacapelli: abbiamo superato il carico ammesso e scatta l’interruttore. Siamo senza luce e per riamare l’interruttore dobbiamo uscire di casa in accappatoio e ciabatte.
Forse non succede proprio a tutti, ma è uno scenario più comune di quanto non si creda. E lo dice un esperto che per lavoro da decenni è a contatto con migliaia di realtà domestiche, cioè Massimo Perotto, responsabile formazione di Vimar. L’azienda italiana nata a Marostica in provincia di Vicenza nel 1945 è una delle nostre eccellenze nel campo della domotica e dell’impiantistica. Con 1.300 dipendenti e una presenza capillare nel mondo, le storie che si scoprono parlando con Perotto disegnano un ritratto dell’uso degli impianti, più o meno intelligenti, aderente alla realtà.
“Il problema dei carichi – dice Perotto – è un problema storico che qualsiasi impiantista si pone. Abbiamo cercato di trovare le soluzioni migliori per i nostri clienti“. Adesso le soluzioni sono arrivate, grazie alla tecnologia: con i dispositivi smart è possibile avere un controllo puntuale a livello di singola presa e quindi di singolo apparecchio, per verificare che non si realizzino dei sovraccarichi e quindi scatti l’interruttore di distribuzione.
Un problema anche di sicurezza
La gestione dei carichi ha a che fare sia con l’aspetto dei consumi (che possono essere ottimizzati) che con quello della sicurezza. Perché se salta l’impianto ovviamente i problemi sono i più diversi. A partire dall’impianto di allarme. “Abbiamo realizzato soluzioni anche per questi ultimi“, dice Perotto. Che spiega la genesi della soluzione.
“Il nostro sistema di allarme professionale – dice Perotto – nasce per gli impianti cablati ma può essere esteso con sensori collegati via radio dove non possono arrivare i fili“. Inoltre, se il sistema è connesso alla domotica “filare”, cioè con i cavi ethernet che collegano fisicamente i differenti punti della casa, l’impianto di allarme di Vimar è completamente integrato. Nel caso di un impianto connesso, cioè basato su tecnologia bluetooth, il sistema anti intrusione è gestibile con View, l’app dell’azienda. “Una soluzione quest’ultima – dice Perotto – pensata per non dover fare opere murarie, cosa che è economicamente più vantaggiosa“.
Fonte : Wired