I chili di troppo si possono combattere anche mangiando. Cibi ricchi di fibre, prebiotici e probiotici, poveri di grassi e calorie, aiutano a saziarci mantenendo al minimo l’apporto calorico, stimolano il metabolismo e riducono la fame. Alcuni, come pesce, legumi e carboidrati integrali, li conosciamo un po’ tutti. Altri sono più esotici, ma si stanno facendo strada un po’ alla volta anche nella dieta degli italiani. È il caso del kimchi, le verdure fermentate immancabili sulle tavole dei coreani, e sempre più comuni anche su quelle occidentali: uno studio coreano appena pubblicato su Bmj Open rivela infatti che il consumo di almeno tre porzioni di kimchi al giorno sembrerebbe collegato con una riduzione importante del rischio di diventare obesi.
Verdure fermentate
Il kimchi è un alimento tradizionale nella cucina coreana, servito come contorno praticamente con ogni pasto, e utilizzato anche come ingrediente per zuppe, piatti di carne e di pesce. Viene preparato con verdure conservate sotto sale, a cui vengono aggiunti diversi condimenti (tra cui spicca il peperoncino), e poi lasciate a fermentare almeno per qualche giorno (ma esistono varietà invecchiate anche per un anno).
Questo processo di fermentazione controllata garantisce la presenza dei famosi batteri buoni, tipicamente lattobacilli, ottimi per la salute del nostro microbiota intestinale, e collegati da diverse ricerche di laboratorio ad effetti anti-obesità. Non era chiaro però se fosse sufficiente consumare regolarmente il kimchi per beneficiare degli effetti positivi dei lattobacilli sul peso corporeo. Per questo, tre ricercatori coreani si sono messi al lavoro.
Lo studio
La ricerca è stata effettuato utilizzando i dati raccolti dallo studio Health Ecaminees (o Hexa), che sta indagando il legame tra fattori di rischio genetici e ambientali nello sviluppo di diverse patologie croniche nella popolazione coreana. Attingendo a questo database, i ricercatori hanno ottenuto informazioni dettagliate sull’alimentazione quotidiana di oltre 115mila cittadini della Corea del Sud, corredate di dati sulla loro salute e il loro peso corporeo.
Analizzando questi dati, i ricercatori hanno individuato gli effetti benefici del kimchi: consumare almeno tre porzioni da 50 grammi al giorno è risultato associato a una riduzione dell’11% del rischio di obesità, in confronto a chi consuma una porzione o meno. C’è un ma da tenere a mente, però, perché l’associazione emersa mostra quello che gli esperti definiscono una “curva a J”, cioè un andamento per cui il consumo giornaliero risulta benefico solo fino a un certo punto: dalle 5 porzioni al giorno in poi, infatti, il kimchi inizia ad essere associato ad un maggiore rischio di obesità.
Quanto kimchi al giorno?
Probabilmente – spiegano gli autori dello studio – questo è dovuto al fatto che il kimchi è un contorno gustato con altri piatti, che contengono spesso carne e carboidrati, e quindi chi mangia molto, e ha quindi maggiori probabilità di ingrassare, in Corea finisce anche per consumare più kimchi della media. Allo stesso modo, comunque, è bene ricordare che si tratta di uno studio ossevazionale, che può solo identificare un’associazione statistica ma non può dimostrare causalmente che il kimchi aiuti a non ingrassare, e che lo studio è stato realizzato in una popolazione con abitudini alimentari molto diverse dalle nostre, e quindi i risultati potrebbero non essere validi ovunque.
Il kimchi è inoltre un cibo ricco di sodio, e quindi affianco agli effetti benefici dei batteri buoni è bene considerare quelli dannosi del sale, che non dovrebbe mai essere presente in dosi eccessive nella nostra alimentazione. Che messaggio trarre quindi dalla ricerca? In attesa di ulteriori studi, probabilmente ai curiosi (sempre più numerosi vista l’attuale passione per la cultura e la cucina coreana) è bene consigliare un consumo moderato di kimchi, ricordandosi che un paio di porzioni contengono già da sole una buona parte della quantità di sale che possiamo mangiare ogni giorno. Sale a parte, comunque, si tra di un alimento assolutamente sano, capace di migliorare la salute cardiovascolare, contrastare l’infiammazione, e se i risultati del nuovo studio si riveleranno corretti, anche di aiutarci a tenere sotto controllo i chili di troppo.
Fonte : Today