Fino a poco tempo fa, le interfacce neurali erano perlopiù confinate ai laboratori accademici. Questo perché richiedevano configurazioni scomode, con cavi spessi che ne rendevano impraticabile l’uso domestico. Il sistema di Neuralink invece è wireless e registra l’attività neurale attraverso più di mille elettrodi distribuiti su 64 fili, ognuno dei quali è più sottile di un capello umano. Per fare un confronto, il dispositivo più comunemente utilizzato nella ricerca sulle interfacce neurali, l’array Utah, utilizza cento elettrodi.
In passato Neuralink è stata al centro di alcune controversie, soprattutto per quanto riguarda il trattamento degli animali da ricerca. Un’inchiesta di Wired US di settembre ha descritto come alcune delle scimmie utilizzate dall’azienda erano morte in seguito ai test sugli impianti cerebrali, caso su cui è stata aperta anche un’indagine federale negli Stati Uniti. Questo mese, inoltre, un Reuters ha rivelato che la società di Musk è stata multata per aver violato le norme del Dipartimento dei trasporti americano relative alla movimentazione di materiali pericolosi.
Dalla fondazione di Neuralink nel 2016, sono nate diverse aziende che commercializzano sistemi che puntano a collegare il cervello a un computer. Una in particolare, la newyorkese Synchron, non solo ha battuto sul tempo la società di Musk impiantando per prima la sua interfaccia neurale negli esseri umani, ma ha anche dimostrato che la suo Bci è sicura e consente ai pazienti con paralisi di navigare sul web, fare acquisti e operazioni bancarie online da casa.
Neuralink non ha specificato dove si svolgerà la sperimentazione né quanti pazienti saranno coinvolti. L’azienda ha creato un portale che consente ai potenziali partecipanti di capire se sono qualificati per lo studio, mentre non si è registrata al database statunitense che riporta informazioni sugli studi clinici finanziati o sponsorizzati dall’industria e da agenzie governative.
Al momento, gli unici dettagli disponibili sull’intervento portato a termine da Neuralink provengono dal messaggio di Musk su X. Anche se potrebbe non spostare l’ago della bilancia sulla strada della fusione tra esseri umani e intelligenza artificiale, si tratta comunque di una pietra miliare fondamentale per il promettente dispositivo della società.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.
Fonte : Wired