Vivere a Bari e lavorare a Venezia potrebbe non essere un’utopia, ma il coronamento del sogno di milioni di pendolari italiani che nel treno supersonico di Hyperloop Italia, che viaggia a oltre 1200 chilometri orari, potrebbero trovare la soluzione a molti degli attuali problemi. Proprio ieri, secondo quanto ha comunicato la società di Bibop Gresta, è avvenuta la firma del contratto tra CAV (Concessioni Autostradali Venete) e il Consorzio Hyper Builders, che getta le basi perché questo possa presumibilmente accadere fra quattro anni.
Si chiama Hyper Transfer e potrebbe essere infatti il primo prototipo al mondo, sperimentato in Veneto, dove il treno del futuro verrà testato sul trasporto merci, stadio decisivo per la successiva estensione del trasporto anche ai passeggeri diretti all’aeroporto Marco Polo di Venezia.
E così è il Veneto ad accogliere in via sperimentale l’agognato progetto di Hyperloop Italia e del suo fondatore Bibop Gresta, che nel 2013 raccolse la sfida di Elon Musk di sviluppare oltreoceano un sistema di trasporto futuristico a levitazione magnetica, basato su capsule che viaggiano ad alta velocità in tubi sottovuoto o a bassa pressione, garantendo una mobilità sostenibile e a basso consumo di energia.
Il sistema di trasporto Hyperloop è fra l’altro semplificato dalla presenza in Italia dei cosiddetti “corridoi relitto” costruiti all’epoca del Piano Marshall sulle dorsali autostradali e ferroviarie lungo i quali viaggerebbero i treni supersonici.
Gresta: “Col contratto uno slancio importante al settore”
“La firma di questo contratto – sostiene Bibop Gresta, CEO di Hyperloop Italia e pioniere nell’industria dell’Hyperloop – segna un importante slancio verso il settore dell’Hyperloop. L’Italia è pronta a giocare un ruolo centrale nel settore dei trasporti ultraveloci ed eco-sostenibili. La passione del nostro team ci colloca in una posizione ideale per guidare questa trasformazione e offrire al mondo un nuovo modo di viaggiare. A tutto ciò si uniscono l’innovazione tecnologica e il sostegno istituzionale”.
Il progetto si avvale infatti della partecipazione finanziaria di CAV, della Regione Veneto e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel quadro dello schema di Partenariato per l’Innovazione per favorire la ricerca e l’accelerazione del progresso tecnologico in virtù di una co-progettazione pubblico-privato.
A Webuild il contratto per lo studio di fattibilità, con Leonardo e Hyperloop TT
Secondo quanto sostiene la nota, ad aggiudicarsi il contratto per lo studio di fattibilità della durata di 5 mesi e del valore di 4 milioni di euro è stata la società Webuild, in joint-venture con Leonardo, mentre Hyperloop Transportation Technologies (HyperloopTT) e Hyperloop Italia si occuperanno delle tecnologie e della progettazione. Al termine di questa prima fase, la CAV-Concessioni Autostradali Venete deciderà se proseguire con la seconda, ovvero la progettazione vera e propria del prototipo e della linea. Solo successivamente, si potrà proseguire con la sperimentazione sul campo, il collaudo e la certificazione finale dell’infrastruttura, per un valore complessivo di 800 milioni di euro.
Intanto la prima tratta sperimentale veneta si porrà come apripista alla realizzazione di altre tratte, mettendo a punto in Italia e in Europa un sistema di trasporto che fino ad oggi non era mai esistito; ma non solo, tra i molteplici obiettivi che andrà a raggiungere, ce n’è uno sociodemografico insito nel progetto. Grazie al treno supersonico, infatti, le città sovraffollate potrebbero tornare a respirare permettendo a molti di continuare a risiedere nei piccoli borghi che soffrono la crisi dello spopolamento.
Fonte : Repubblica